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Cosa sappiamo dell’omicidio di Roberto Guerrisi, il 42enne ucciso con due colpi di pistola a Pontirolo

Roberto Guerrisi è morto nel pomeriggio del 28 dicembre a Pontirolo Nuovo (Bergamo). Il 42enne sarebbe stato raggiunto da due colpi di pistola esplosi in seguito a una lite.
A cura di Enrico Spaccini
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Sarebbe stata una discussione tra due famiglie a generare la lite che, nel primo pomeriggio di ieri sabato 28 dicembre, è culminata con una sparatoria in un piazzale di Pontirolo Nuovo (in provincia di Bergamo). Ad avere la peggio è stato Roberto Guerrisi, un 42enne residente a Boltiere, raggiunto da almeno un colpo di pistola e morto prima ancora di arrivare in ospedale. I carabinieri del nucleo Investigativo di Treviglio e Bergamo, coordinati dal sostituto procuratore Giampiero Golluccio, stanno interrogando testimoni e parenti delle due famiglie per accertare l'intera vicenda e non sembrerebbero esserci particolari dubbi circa l'autore dell'omicidio.

L'omicidio a Pontirolo Nuovo

Stando a una prima ricostruzione, ancora da confermare, Guerrisi si sarebbe presentato a Pontirolo per parlare con la famiglia del fidanzato di una delle sue tre figlie. La ragazza, infatti, gli aveva raccontato di aver subito maltrattamenti del ragazzo e il 42enne pretendeva delle spiegazioni in merito. Dopo una breve lite, Guerrisi sarebbe tornato a Boltiere e si sarebbe presentato ancora una volta a Pontirolo accompagnato da alcuni parenti.

Erano circa le 14:30 del 28 dicembre. Alcuni testimoni hanno riferito di aver visto un gruppo composto da circa sei persone che discuteva nel piazzale di un'azienda che si occupa di riparazione, vendita e noleggio di automobili. Ad un certo punto, sarebbero stati esplosi due colpi di pistola. Guerrisi è rimasto colpito al viso e al torace e, dopo essersi spostato per circa 30 metri, è stramazzato a terra.

La chiamata al numero unico per le emergenze risale alle 14:47. Sul posto sono arrivate l'automedica da Bergamo e l'ambulanza della Croce Bianca di Boltiere, ma il medico ha dovuto constatare il decesso del 42enne sul posto. La salma è stata poi trasportata all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove nei prossimi giorni sarà sottoposta ad autopsia.

Le indagini dei carabinieri e gli accertamenti sui presunti maltrattamenti

Intanto, i carabinieri hanno ascoltato per tutta la notte numerose testimonianze. L'arma usata per il delitto non è stata ancora trovata. Per quanto riguarda la dinamica dello sparo, al momento l'ipotesi più probabile è che il presunto assassino abbia sparato restando dietro il cancello dell'azienda, oppure che lo abbia aperto per sparare per poi richiuderlo dietro di sé.

Si dovrà chiarire anche la vicenda dei presunti maltrattamenti che la figlia di Guerrisi ha raccontato al padre. Stando ai primi accertamenti, non risulterebbero denunce o visite al pronto soccorso. La ragazza sarà ascoltata nelle prossime ore per capire se si sia trattato di un episodio isolato o se sia vittima di maltrattamenti ripetuti nel tempo.

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