Cosa sappiamo della 21enne uccisa a coltellate in una baita da un 27enne che poi ha provato a suicidarsi

Una 21enne è stata trovata senza vita nella notte tra sabato 22 e domenica 23 gennaio in una baita a Lodrino, frazione di Riviera nel Canton Ticino (in Svizzera). La ragazza, residente nel Comasco, sarebbe stata uccisa a coltellate da un 27enne con il quale aveva organizzato un appuntamento. L'uomo, a sua volta, si sarebbe sparato alla testa con un fucile, probabilmente nel tentativo di togliersi la vita, ma senza riuscirci. Il giovane si trova ora ricoverato in condizioni gravissime all'ospedale Civico di Lugano.
L'incontro in una baita nel Canton Ticino
Come riportato dal Corriere del Ticino, la 21enne di nazionalità romena era residente ad Appiano Gentile (in provincia di Como), ma aveva collegamenti domiciliari anche nell'hinterland milanese. Pare che la ragazza non fosse una escort di professione, ma non riuscendo a trovare un lavoro stabile si sarebbe offerta in alcune occasioni in cambio di soldi.
Alcuni giorni fa, un 27enne residente nel Canton Ticino l'avrebbe contattata telefonicamente, concordando un appuntamento sessuale nella sua baita nel paese elvetico di Lodrino, a pochi passi dal confine con l'Italia. La ragazza sarebbe stata accompagnata sul posto da un amico di famiglia e un suo cugino, che la aspettavano in auto a un centinaio di metri.
Il messaggio della 21enne: "Si sta comportando in modo strano"
Ad un certo punto, la 21enne avrebbe mandato un messaggio al suo amico dicendo che quell'uomo si stava "comportando in modo strano". Il ragazzo le avrebbe poi risposto per messaggio e avrebbe provato a chiamarla più volte senza ottenere risposta. Preoccupato, avrebbe subito chiamato la polizia. All'arrivo degli agenti, il rustico era chiuso a chiave. Una volta dentro, i poliziotti avrebbero visto la 21enne riversa su un divano, già deceduta, e il 27enne disteso sul pavimento con una ferita d'arma da fuoco alla testa.
I ragazzi, che avevano accompagnato la 21enne a Lodrino, sono stati sentiti dalla procuratrice Chiara Buzzi, titolare dell’inchiesta. Alla pm avrebbero detto di non aver sentito il colpo di fucile e di aver semplicemente accompagnato la ragazza all'appuntamento partendo da Rho. Entrambi sono stati fatti tornare in Italia.
Stando a quanto ricostruito dalle indagini finora, pare che quello fosse il primo incontro tra la 21enne e il 27enne. Il nome di quell'uomo, inoltre, pare che stesse circolando da tempo sulle chat di escort in quanto descritto come pericoloso e consumatore di cocaina.