Cosa rischia l’ergastolano Giacomo Bozzoli ora che è in fuga e la sua compagna che è con lui
Si cerca Giacomo Bozzoli, in fuga dopo una condanna in via definitiva all'ergastolo per aver ucciso nel 2015 lo zio Mario Bozzoli gettandone poi il corpo in uno dei forni della fonderia di famiglia. L'uomo è in fuga insieme alla sua compagna e al loro figlio di 9 anni. Stando alle ultime indiscrezioni, potrebbero essere arrivati in Francia a bordo della Maserati del condannato ma per ora non è stato ancora individuato. Potrebbe essere ovunque. Come cambia la posizione giuridica di Bozzoli ora che è considerato un latitante e che a breve potrebbe essere emesso un mandato d'arresto europeo? Lo ha spiegato a Fanpage.it l'avvocato penalista Matteo Pellacani.
Avvocato, ora che si è aggiunta anche la fuga rischia altro Giacomo Bozzoli?
Nel nostro sistema la latitanza è una circostanza aggravante della pena. Giacomo Bozzoli è stato condannato alla pena dell'ergastolo e la sentenza è ormai definitiva. La pena irrogata rimane ferma ma è assolutamente grave – e ciò rileva soprattutto sul piano della pericolosità del condannato, manifestata con la fuga – sottrarsi volontariamente all'ordine di carcerazione e cioè a un potere coattivo dello Stato. L'articolo 296 comma 5 del Codice di procedura penale stabilisce che al latitante per ogni effetto è equiparato l'evaso. L'evasione configura autonoma fattispecie di reato punita con la pena della reclusione da 1 a 3 anni.
Cosa rischia invece la compagna che è con lui?
La compagna potrebbe essere ritenuta responsabile a titolo di concorso, qualora venisse provato un suo coinvolgimento morale o materiale nella fuga architetta dal marito in un lasso temporale decisamente significativo se si considerano tutti gli anni trascorsi dalla sentenza di condanna di primo grado sino alla sentenza di Cassazione del 1 luglio scorso.
Questa fuga incide su eventuali permessi in carcere?
I permessi in carcere sono disciplinati dalla legge del 1975 e devono svolgersi secondo i tempi e modalità previsti dalla medesima. Nei casi più gravi al detenuto spettano 4 permessi al mese. Ovviamente, come dicevo prima, nel concedere i permessi a Giacomo Bozzoli, si terrà ora conto più di prima della sua personalità e del fatto che si sia già dato volontariamente alla fuga.
Cosa rischiano i genitori che hanno portato "in fuga" anche il piccolo?
Sotto tale profilo, a mio avviso, è necessario dimostrare se vi fosse o meno anche il consenso della madre a portare via il figlio minorenne di 9 anni. A parte l'illecito civile quando un figlio minore viene portato in un altro Stato da un genitore senza il consenso dell'altro, si potrebbe configurare la sottrazione di minore, reato punito con la reclusione da 1 a 3 anni.
Giuridicamente ora Giacomo Bozzoli è stato definito latitante, cosa cambia?
Attualmente è già stato firmato un decreto di latitanza. Quando il condannato risulti o si ipotizzi trovarsi all'estero, le attività intercettive richiedono contestualmente emissione del mandato di arresto europeo, nonché intervento dell'Interpol per ottenere la collaborazione delle autorità di polizia straniere al fine di effettuare le necessarie indagini correlate all'individuazione del condannato. Parrebbe plausibile ritenere che il condannato si trovi in un altro paese dell'Unione Europea, essendo il suo passaporto scaduto e non avendo provveduto al rinnovo.
Come funzionano le ricerche internazionali?
Come dicevo prima, le ricerche dovranno necessariamente essere condotte d'intesa tra la forze di polizia nazionali e quelle di altri paesi stranieri. È ragionevole ritenere che, se il condannato non dovesse volontariamente costituirsi in carcere nelle prossime ore o consegnarsi all'autorità giudiziaria di sua iniziativa, si dovrà necessariamente proseguire nelle ricerche mediante il mandato di arresto europeo.