Cosa rischia il ragazzo che ha mandato 70 pizze, sushi e pompe funebri a casa dell’ex e perché non è una bravata
Lunedì 1 luglio una famiglia di Lodi si è vista recapitare decine di pizze, sushi, birre che però non aveva mai ordinato. Ieri sono proseguite le consegne fasulle: si è presentato un fiorista, un fabbro e a Saronno, dove vive una delle figlie, è arrivata un'agenzia delle pompe funebri. Sembrerebbe che dietro questi ordini ci sia un ragazzo di 22 anni, che sarebbe l'ex fidanzato di una delle figlie.
Come riportato dal quotidiano Il Cittadino di Lodi, che il 22enne sia dietro a questi ordini è al momento una mera ipotesi: non è ancora certo. Quella che agli occhi di molti potrebbe essere una goliardia, in realtà nasconde elementi preoccupanti e che potrebbero, in presenza di alcuni presupposti, configurare alcuni reati. A spiegarlo a Fanpage.it è Valerio de Gioia, Consigliere di corte di Appello di Roma.
Sembrerebbe che la persona che ha inviato gli ordini fasulli, abbia fornito nome, cognome, una foto e altri elementi identificativi, come il codice fiscale, di uno dei membri della famiglia. In che tipo di reato si potrebbe incorrere?
In generale una condotta simile è riconducibile alla fattispecie di reato della sostituzione di persona. Questo è punito dall'articolo 494 del codice penale e ha una pena fino a un anno di reclusione. La norma prevede che sia punito chi vuole procurarsi un vantaggio o danneggiare qualcuno. Per questo reato si procede d'ufficio perché la sostituzione di una persona lede la collettività.
Alla famiglia sarebbero arrivate oltre cinquanta pizze, una ventina di birre, diversi pezzi di sushi, un fabbro e un fiorista: tutti oggetti e cibi non ordinati e non richiesti. Qualora dovesse essere confermato che a ordinarli sia stata una persona che non fa parte del nucleo familiare e che lo abbia fatto solo al fine di arrecare un fastidio, si potrebbe incorrere in un altro reato?
Se dovesse essere confermata la dinamica, al responsabile potrebbe essere contestata la contravvenzione prevista dall'articolo 660 del codice penale e cioè la molestia o disturbo alle persone. Per questo reato è possibile procedere su querela. L'invio continuo di oggetti e cibo non richiesto potrebbe essere considerato infatti come un'azione lesiva della tranquillità privata della persona. Questo reato è punito con l'arresto fino a sei mesi o con l'ammenda fino a 5mila euro.
Nel caso in cui dovesse essere confermato che l'autore di questi ordini fasulli sia l'ex fidanzato di una delle figlie, potrebbe essere accusato di qualche altro reato proprio per il legame sentimentale che avevano?
Se questi atti di molestia, perduranti nel tempo, costringono a modificare abitudini di vita o generano una sorta di turbamento psicologico o di timore per la vittima o per la sua famiglia è integrato il delitto di atti persecutori. Il reato è disciplinato dall'articolo 612 bis del codice penale. Per questo reato, salvo i casi di minacce gravi, è necessario sporgere querela entro sei mesi e la remissione è processuale, ciò significa che può essere rimessa solo davanti al giudice.
In questo caso specifico, sembrerebbe che siano arrivati continui ordini che potrebbero portare il destinatario a cambiare le proprie abitudini. Le vittime potrebbero decidere di disattivare il proprio citofono o potrebbero iniziare a domandarsi chi sia l'autore di questi atti e potrebbero cominciare a provare sentimenti di timore, paura e disagio psicologico.
Considerato inoltre che, in questo caso specifico, sono stati coinvolti i familiari è plausibile pensare che la ragazza che ha interrotto la relazione possa provare timore per i propri cari.
Sembrerebbe inoltre che siano stati inviati degli addetti alle pompe funebri: questo elemento, se confermato, potrebbe inoltre essere percepito come una minaccia.
Il delitto di stalking è punito con una pena da un anno a sei anni e sei mesi di reclusione. Questo reato potrebbe essere aggravato dal fatto che è posto in essere da un soggetto con il quale si è stati legati da una relazione affettiva. Questo delitto consente l'adozione sia di misure cautelari sia di misure di prevenzione o di polizia.