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Omicidio Sharon Verzeni

Cosa potrebbe svelare il cellulare di Sharon Verzeni: l’ipotesi dell’appuntamento durante la notte

Il cellulare di Sharon Verzeni avrebbe generato traffico da quando è uscita di casa a quando è stata accoltellata a Terno d’Isola. Da qui l’ipotesi, una tra le tante al vaglio dei carabinieri, che la 33enne poteva avere avuto un appuntamento e cadere vittima di una trappola.
A cura di Giorgia Venturini
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Solo ancora ipotesi e pochissime certezze sull'omicidio di Sharon Verzeni. Perché l'unica cosa certa è che la 33enne di Terno d'Isola è morta accoltellata nella notte tra il 29 e il 30 luglio. Il suo assassino non ha un nome, così come resta sconosciuto il movente che si nasconde dietro il delitto. E forse neanche Sharon ha fatto in tempo a riconoscere l'omicida (ammesso che lo conosceva) perché alla chiamata al 112, che lei stessa ha fatto, ha detto: "Aiuto, mi hanno accoltellata". Senza aggiungere altro. I colpi inferti sono stati quattro: tutti alla schiena e all'addome. Sharon è morta una volta trasportata con la massima urgenza in ambulanza in ospedale.

A svelare quello che è successo quella notte potrebbe essere il cellulare della 33enne al vaglio ora degli investigatori. Si parte da qui: se Sharon conosceva il suo aggressore ci sarebbero delle tracce in qualche messaggio o chiamata. Insomma un indizio utile per avere un sospettato, che al momento però non c'è. Si sa però una cosa: il telefono della vittima, in quella cinquantina di minuti di camminata quella notte, avrebbe generato traffico. Questo vuol dire che non si sa se avesse fatto chiamate, e soprattutto a chi, o se avesse mandato qualche messaggio. Insomma i minuti prima le coltellate restano ancora un mistero ma Sharon ha usato il cellulare e forse per chiamare o scrivere a qualcuno. E qui ecco che sorge un'altra ipotesi: quella dell'appuntamento o di una trappola. Sharon potrebbe essere stata vittima di qualcuno che la stava seguendo, che magari le ha chiesto di uscire di casa. Purtroppo però sono solo ipotesi al vaglio dei carabinieri, così come si stanno considerando altre piste investigative.

Intanto nei giorni scorsi il compagno di Sharon, Sergio Ruocco, è stato sentito nei giorni scorsi per cinque ore di fila. Si tratta della seconda volta che è stato convocato dai militari come persona informata dei fatti. L'uomo purtroppo ha spiegato di non essere stato molto utile. Quando Sharon è uscita lui era già a letto. La versione è stata confermata anche dalle tante telecamere della zona: Sergio Ruocco non è mai uscito di casa. E proprio quelle telecamere (quasi 50 in paese) sono state al vaglio per giorni in caserma. Nessuna di loro ha però ripreso l'omicidio. Che l'assassino sapesse che quella parte della via non era ripresa da nessun telecamera?

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