Cosa ha detto Alberto Genovese nell’interrogatorio in Tribunale
Alberto Genovese ha raccontato la sua versione dei fatti davanti al giudice nell'udienza di oggi lunedì 27 giugno. L'ex re delle start up, a processo con rito abbreviato dopo l'arresto nel novembre del 2020, ha raccontato la sua vita fatta di droga e festini anche nella sua Terrazza Sentimento – così soprannominata – a Milano. Quel mondo ha cambiato le sue abitudini e gli ha fatto incontrare persone "che non facevano altro che approfittarsene". "Ora non sono più così", avrebbe ribadito più volte davanti al giudice. L'ex imprenditore da 11 mesi è in una casa di cura, dopo aver trascorso alcuni mesi in carcere. L'uomo è accusato di aver drogato, abusato e sequestrato per ore una ragazza che all'epoca dei fatti, ottobre 2020, era 18enne: gli abusi si sarebbero consumati nell'appartamento di Genovese, ovvero nella Terrazzo Sentimento. Violenze che avrebbero reso la ragazza invalida al 40 per cento.
La difesa di Genovese davanti al giudice
La prima ad essere sentita è stata la dottoressa che ha svolto la perizia su Genovese. Secondo la specialista, Genovese si sarebbe rifugiato nell'alcol e nella droghe anche per compensare alcuni disturbi della personalità. Tutto poi gli avrebbe causato problemi nel rapporto con le altre persone. Poi Genovese è tornato a parlare davanti ai giudici: ha raccontato che la notte della violenza con la 18enne era drogato e non era in grado di accorgersi se lei era consenziente o meno. Secondo quanto precisato a Fanpage.it Luigi Liguori, avvocato difensore della 18enne, Genovese poi durante l'udienza ha spiegato di essere andato oltre senza esserne accorto. Una mezza ammissione durante la quale però non ha mai chiesto scusa alla giovane ragazza.
Anche l'ex fidanzata deve rispondere di abuso
Oggi in aula in Tribunale a Milano era presente anche la ex fidanzata di Alberto Genovese: la donna, insieme all'imputato, deve rispondere di altri abusi che si sarebbero consumati a luglio 2020 a Ibiza, in quella che fu poi conosciuta come Villa Lolita. Intanto durante l'ultima udienza l'imprenditore aveva offerto 130mila euro come risarcimento alla 18enne e 25mila all'altra ragazza: cifre che sono state rifiutate. Per Genovese i soldi così proposti sarebbe stati suddivisi: 130mila euro per una delle due vittime, all'epoca 18enne.