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Cosa è successo ad Ottavia Piana: la caduta della speleologa nella grotta, le polemiche e il salvataggio

Ottavia Piana, la speleologa di 32 anni caduta nell’Abisso Bueno Fonteno (Bergamo), è salva dopo più di tre giorni di soccorsi. Si trovava in compagnia di sette colleghi quando sabato è caduta dopo aver scoperto due chilometri di grotta fino ad allora inesplorata.
A cura di Giorgia Venturini
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Ci sono voluti più di tre giorni per far uscire dalla grotta Ottavia Piana, la speleologa di 32 anni caduta in un passaggio dell'Abisso Bueno Fonteno, in provincia di Bergamo, la sera di sabato 14 dicembre. Fortunatamente l'operazione di soccorso è stato un successo: alle 2.59 di oggi 18 dicembre la vittima è uscita. Sta bene: stando a quanto specificato dall'ospedale Papa Giovanni di Bergamo dove è ricoverata, "la paziente è sveglia e orientata, con fratture multiple. Attualmente rimane ricoverata ed è sottoposta ad accertamenti".

Ottavia Piana si trovava nella grotta insieme ad altri sette colleghi quando si è infortunata. Ci sono voluti più di tre giorni per farla uscire dall'Abisso. Si tratta della seconda volta che la speleologa è caduta ed è stata soccorsa in quella stessa grotta: era già successo nel luglio del 2023.

La caduta di Ottavia Piana nella grotta di Bueno Fonteno

Ottavia Piana sarebbe caduta alla fine dei due chilometri inesplorati (fino allora) della grotta. Era impegnata in una spedizione con altri sette colleghi: la missione aveva come obiettivo quello di cercare altre parti inesplorate delle grotta ed era stata organizzata dall’associazione bergamasca Progetto Sebino. Quando Ottavia è caduta e si è ferita, due suoi "colleghi" hanno cercato di raggiungere il prima possibile l'imbocco della grotta per permettere di chiamare i soccorsi. L'allarme infatti è stato lanciato quattro ore dopo.

"Intervento – spiega Corrado Camerini, responsabile del Soccorso Speleologico Lombardo – ci è stato comunicato alle 21 di sabato e già nei presupposti comportava criticità considerevoli per le condizioni della paziente ma anche perché si trovava in un ramo inesplorato, quindi privo delle normali correzioni tali da renderlo agevole e lungo circa 2 chilometri". Ma subito i soccorsi si sono messi in moto.

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Perché la speleologa Ottavia era ritornata nella grotta

Ottavia Piana era impegnata in una esplorazione con altri sette colleghi. Facevano parte del progetto Sabino, pensato per la mappatura geo-morfologica della zona. L'obiettivo infatti era di scoprire zone ancora inesplorate della grotta Abisso Bueno Fonteno. La spedizione dal punto di vista scientifico è stato un successo proprio perché i sette speleologi hanno scoperto due chilometri in più di grotta. Ma questo ha reso difficile i soccorsi, proprio perché i soccorritori non conoscevano gran parte della grotta.

Le operazioni dei soccorritori per estrarla dalla grotta

Ottavia è sempre stata spostata all'interno della grotta su una barella dal momento che dalla caduta ha riportato diverse fratture. Tra i primi a soccorrerla c'è stato anche il dottor Rino Bregani. Una volta fuori dalla grotta il medico avrebbe precisato che la vittima "era molto spaventata, ha detto che non andrà più in grotta. Ha riportato almeno quattro fratture tra volto, vertebre, costole e ginocchia".

L'infermiere 28enne Sara Trasciatti che è uscita con Ottavia a Fanpage.it ha detto che durante i soccorsi "avere più o meno la stessa età con Ottavia ha aiutato, perché c’era empatia. Di lei conoscevo le sue missioni speleologiche e sono stata contenta di averla aiutata. Tutti noi qui speriamo che torni presto nelle grotte".

Nell'ultimo tratto di percorso Ottavia Piana avrebbe motivato lei stessa i soccorsi: "Mi hanno riportato – ha precisato Corrado Camerini – che era lei stessa che spronava i soccorritori a uscire. Non vedeva l'ora. Li spronava a non perdere tempo in altro. Non si è mai lamentata anche durante gli scossoni. Fortunatamente l'ultimo tratto di grotta prima di uscire era impegnativo ma era stato fatto già altre volte. Quindi anche Ottavia sapeva i punti di ancoraggio, quindi è stato più veloce". Dopo l'uscita dalla grotta, Ottavia è stata caricata a bordo di un elicottero e trasferita all'ospedale di Bergamo per tutte le cure del caso.

Le polemiche e le reazioni

Non sono stati positivi tutti i commenti dell'opinione pubblica a quanto accaduto. Un'ondata di odio ha invaso i social perché c'è chi ha posto l'attenzione sui costi dei soccorsi. I tecnici però hanno subito precisato che a pagare i soccorsi sarà l'assicurazione e non i cittadini.

Nei prossimi giorni il Soccorso Speleologico Lombardo procederà nel fare un bilancio delle risorse impiegate. Si sa che alla fine le persone coinvolte sono state in tutto 130. C'era sempre stata una squadra nella grotta con Ottavia: 10-12 tecnici alla volta, un medico e infermiere, oltre che a tecnici per aprire e allargare il passaggio per la barella. La vittima non è mai stata sola neanche un minuto. Tanti anche i volontari del paese.

L'amministrazione di Fonteno ha fatto sapere che: "Noi di Fonteno siamo in 500 ma tutti hanno partecipato come atto doveroso perché se fosse successo a uno dei nostri ragazzi avremmo voluto così. È legge della montagna e non si lascia indietro nessuno".

Il video e le immagini del salvataggio

Il soccorso alpino ha sempre inviato immagini e video nel corso dell'operazione di salvataggio. Tra quelli di questa notte anche quelli che immortalano gli ultimi minuti dei soccorsi: Ottavia Piana è uscita dalla grotta in barella ed è stata portata giù da una zona ripida di montagna sempre con l'aiuto di tanti soccorritori.

Poi infine la 32enne è stata agganciata con l'argano e caricata a bordo dell'elicottero, prima di essere trasferita all'ospedale di Bergamo. Ottavia Piana sta bene, verrà curata per le fratture riportate dalla caduta.

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