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Cosa è successo a Capodanno in piazza Duomo a Milano e perché si parla di “taharrush gamea”

La Procura di Milano indaga su cinque violenze sessuali avvenute in piazza Duomo a Milano la notte di Capodanno. Gli accertamenti si stanno concentrando sulla molestia collettiva del taharrush gamea: si tratterebbe di un’espressione in lingua araba che rappresenta un’aggressione sessuale di massa nei confronti di una donna.
A cura di Giorgia Venturini
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Foto da LaPresse
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Due anni dopo i reati di violenza sessuale in piazza Duomo a Milano la sera di Capodanno, la Procura di Milano indaga di nuovo su altri casi. Anche questa volta a coordinare le indagini è la procuratrice aggiunta Letizia Mannella, insieme alla Squadra Mobile di Milano. Durante i festeggiamenti con cui si è accolto l'arrivo nel 2025 nella piazza più centrale della città una ragazza belga di 20 anni ha denunciato di essere stata vittima di abusi sessuali. Sarebbe l'unica ragazza ad aver denunciato formalmente agli inquirenti cosa fosse successo, ma non sarebbe l'unica ad aver subito la violenza.

Ora si indaga su cinque casi: le altre vittime sarebbero due ragazze italiane e due ragazze inglesi. Ma al momento loro non hanno intenzione di denunciare. Intanto si fanno tutti gli accertamenti del caso – le telecamere di video sorveglianza della zona sono fondamentali – per capire quante sono state in tutto le ragazze vittime di violenza.

Le indagini sono partite dopo il racconto della ragazza belga a una testata giornalistica del suo Paese. Poi avrebbe confermato tutto anche agli investigatori italiani. Ha raccontato di essere stata avvicinata e molestata da un gruppo di giovani. Dai primi accertamenti della Squadra Mobile sembrerebbe che tre video delle telecamere potrebbero aver catturato i momenti degli abusi sessuali in piazza Duomo. Si sta lavorando quindi a risalire all'identità degli aggressori. Ma chi sarebbero?

Le indagini della Procura si stanno concentrando sulla molestia collettiva del taharrush gamea: si tratterebbe di un'espressione in lingua araba che rappresenta un'aggressione sessuale di massa nei confronti di una donna. Fu l'autorità egiziana la prima ad aver utilizzato questo termine riferendosi ai fatti accaduti in Egitto nel 2015: vittime in questo caso erano le ragazze che manifestavano in piazza Tahir a Il Cairo. E ancora: un episodio simile è successo anche a Colonia durante il Capodanno nel 2016. E ancora: Amburgo, Zurigo, Salisburgo ed Helsinki. Quest'anno sarebbe accaduto anche a Milano a Capodanno.

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