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Cosa dice il codice etico di Pigna per cui la società ha interrotto i rapporti con Chiara Ferragni

Pigna ha interrotto i rapporto con Chiara Ferragni, sostenendo che abbia violato il codice etico dell’azienda. Lei promette battaglia. Ma cosa prevede il regolamento interno della famosa cartiera?
A cura di Giorgia Venturini
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Pigna, la società di cancelleria lombarda, invoca il codice etico per svincolarsi dai suoi affari con Chiara Ferragni da quando l'influncer è accusata di truffa aggravata per il caso del pandoro Balocco, delle uova di Pasqua Dolci Preziosi e per la bambola Trudi. Una decisione che però ha portato Fenice, la società licenziante dei marchi Chiara Ferragni, ad agire legalmente nei suoi confronti, o meglio – come precisato in un comunicato dello scorso 4 febbraio – "agire nelle sedi più opportune a tutela dei propri interessi".

Ma cosa prevede il codice etico di Pigna a cui fa appello la società con sede ad Alzano Lombardo e che i legali di Chiara Ferragni potrebbero essere pronti a ribattere dal momento che contestano "la violazione da parte di Pigna del contratto in essere e la legittimità della unilaterale interruzione dei rapporti commerciali"?

Cosa prevede il codice etico di Pigna

Già nella premessa il codice etico di Pigna, pubblico online, prevede che "i destinatari (ovvero anche chi direttamente o indirettamente, stabilmente o temporaneamente, instaurano con Pigna a qualsiasi titolo, contratti e/o rapporti di collaborazione) sono tenuti a conoscere le disposizioni contenute nel Codice e le norme di riferimento che regolano l’attività svolta nell’ambito della loro funzione, derivanti dalla legge o da procedure e regolamenti interni".

Nel dettaglio, un paragrafo del codice etico si concentra nel disciplinare i rapporti con collaboratori e partner esterni, come potrebbe essere appunto il caso di Chiara Ferragni. In questo passaggio si legge:

I destinatari del Codice sono tenuti, nei rapporti d’affari con soggetti terzi, ad assumere un comportamento etico, corretto e rispettoso delle leggi, improntato alla massima trasparenza, chiarezza, correttezza ed equità. Tali principi sono validi con riferimento alla Pubblica Amministrazione o soggetti assimilati, ai clienti, ai fornitori, ai consulenti, ai partner commerciali e, in generale, ai terzi che intrattengono rapporti d’affari con Pigna o per conto di essa. In coerenza con i principi oggetto del presente Codice, è fatto divieto di fare o promettere a terzi, anche in forma indiretta, dazioni di denaro o di altre utilità allo scopo di promuovere o favorire indebitamente gli interessi della Società. È altresì fatto divieto di accettare, per sé o per altri, la promessa ovvero la dazione di denaro o di altre utilità per promuovere o favorire l’interesse di terzi.

Poi Pigna fa sapere come sceglie i suoi partner commerciali precisando che tutto si basa su una valutazione obiettiva e globale della convenienza economica, delle capacità tecniche ed economiche e della complessiva affidabilità degli interlocutori. E ancora:

Pigna vigila affinché i rapporti negoziali e le trattative con i fornitori e i partner commerciali siano improntati alla massima correttezza e serietà e siano condotti nel rispetto della normativa vigente.

Perché Pigna ha deciso di svincolarsi dal contratto con Chiara Ferragni

Per Pigna quindi l'iscrizione al registro degli indagati di Chiara Ferragni, anche se le indagini non sono concentrate sul loro rapporto commerciale, sono state sufficienti per ritenersi non più vincolati alla influencer. Proprio perché lei avrebbe violato il codice etico della società bergamasca. Come spiegano le ultime pagine del codice etico:

Pigna informa tutti i Destinatari sulle disposizioni e sull’applicazione del Codice, raccomandandone l’osservanza. Il Codice sarà portato a conoscenza di terzi che ricevano incarichi da Pigna o che abbiano con essa rapporti durevoli.

Pertanto secondo Pigna per chiunque violi il codice c'è un'unica soluzione percorribile:

Eventuali violazioni da parte dei soggetti terzi di specifiche disposizioni del Codice legittimeranno l’interruzione da parte della Società dei rapporti contrattuali in essere e costituiranno causa di risoluzione anche espressa del contratto ai sensi dell’art. 1456 e ss. del Codice civile.

Cosa ha risposto Chiara Ferragni alla decisione di Pigna

Fenice è pronta a impugnare questa decisione. Perché – come ribadito in un comunicato stampa – "ritiene strumentale il riferimento al codice etico anche in considerazione di una dichiarazione resa ai media in data 23 dicembre 2023 dall’Amministratore Delegato di Pigna, che aveva definito la collaborazione ‘proficua e soddisfacente'". Fenice così è pronta ad agire "nelle sedi più opportune a tutela dei propri interessi". Sarà quindi il Tribunale?

Al centro della contestazione di Fenice c'è "la violazione da parte di Pigna del contratto in essere e la legittimità della unilaterale interruzione dei rapporti commerciali". E Chiara Ferragni prevede anche l'aggravante del fatto che l'azienda bergamasca abbia scelto di comunicare al pubblico, "prima ancora che a Fenice, la cessazione del rapporto di partnership". Ora bisognerà attendere come i rispettivi avvocati delle due aziende penseranno come procedere.

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