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Arresti tra ultras di Milan e Inter

Cosa c’entra il dissing tra Fedez e Tony Effe con l’inchiesta sugli ultrà di Milan e Inter

È finito anche tra le carte della maxi inchiesta che ha portato allo scoperto la “deriva criminale” del tifo organizzato milanese (e condotto agli arresti 19 capi ultrà) il celebre dissing tra Tony Effe e Fedez: la contrapposizione tra i due rapper all’indomani dell’aggressione ai danni di Cristiano Iovino, avvenuta il 22 aprile a Milano.
A cura di Francesca Del Boca
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Una vera e propria faida a colpi di canzoni e "barre" che da settimane vede contrapporsi Fedez e Tony Effe. Ma non solo piattaforme musicali e storie Instagram. Il celebre dissing tra i due rapper è finito ora anche tra le carte della maxi inchiesta di polizia e guardia di finanza sul tifo organizzato milanese, che ha portato alla luce la "deriva criminale" all'interno dello stadio di San Siro e condotto agli arresti 19 capi ultrà di Inter e Milan.

Cosa c'è dietro il dissing tra Fedez e Tony Effe

"È solo musica", aveva di recente messo in chiaro l'ex Dark Polo Gang. La contrapposizione tra i due cantanti (non indagati), però, ha evidentemente radici più profonde. Una profonda contrapposizione che, secondo quanto emerso, viene fuori anche nelle intercettazioni telefoniche tra Fedez e Luca Lucci, pregiudicato ai vertici della Curva Sud rossonera, che ricostruiscono anche il contesto dell'aggressione avvenuta lo scorso 22 aprile a Milano ai danni del personal trainer Cristiano Iovino da parte di alcuni ultrà milanisti (tra cui Cristian Rosiello, fedelissima guardia del corpo di Fedez ora tra gli arrestati della maxi operazione sul mondo ultrà meneghino).

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All'indomani del pestaggio, avvenuto sotto casa di Iovino in zona City Life, l'ex marito di Chiara Ferragni chiama Lucci al cellulare: Tony Effe, una volta venuto a conoscenza della faccenda, si è messo in contatto con il rapper Lazza, "protetto" di Fedez: "L'ha imbruttito, quello è amico di Tony (…) e l'amico di Tony si è fatto male, e siccome deve fare il ragazzetto ghetto…", le parole di Fedez il 30 aprile scorso. "Fare brutto a Lazza vuol dire fare brutto a mio figlio".

Il ruolo di Andrea Beretta

Antonio Bellocco e Andrea Beretta
Antonio Bellocco e Andrea Beretta

Cristano Iovino, "Jimmy palestra" per Lucci e Fedez, attraverso i suoi contatti all'interno del tifo organizzato laziale, cerca di capire cosa sia accaduto e sa bene dove cercare. Lo trova da Andrea Beretta, capo ultrà della curva amica dell'Inter e autore dell'omicidio di Antonio "U Nanu" Bellocco, rampollo dell'omonima famiglia di ‘ndrangheta che stava da tempo scalando le posizioni all'interno della Nord nerazzurra, ucciso a coltellate nella mattinata del 4 settembre scorso a Cernusco sul Naviglio (Milano). A lui, per interposta persona, chiede di capire cosa sia successo e chi siano i responsabili dell'agguato di via Marco Ulpio Traiano dopo la rissa in discoteca con il gruppo di Fedez.

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