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Cortocircuito Lombardia: il coordinatore dei vaccini Bertolaso critica la (sua) campagna vaccinale

La nuova critica di Guido Bertolaso ad Aria, società in house della Regione Lombardia che ha gestito finora le prenotazioni della campagna vaccinale contro il Covid, è il segno del cortocircuito e del caos che continuano a regnare nella regione più colpita dal virus. Bertolaso fa credere di essere “vittima” di un sistema che però governa e si potrebbe cambiare. La verità è che la campagna vaccinale contro il Covid-19 in Lombardia è iniziata male e, almeno finora, non sta proseguendo meglio.
A cura di Francesco Loiacono
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Non è sfuggito ai più che l'ennesima critica di Guido Bertolaso al sistema di prenotazioni per i vaccini anti Covid in Lombardia possa nascondere, al di là di un sincero tentativo di autocritica probabilmente ormai tardivo (a breve il sistema gestito da Aria, società in house della Regione, sarà sostituito o affiancato da quello di Poste italiane), anche uno stratagemma per cercare di parare le tante critiche finora piovute sulla campagna di vaccinazione della regione più colpita dal Coronavirus, facendo credere di essere "vittime" di un sistema che però si governa e si potrebbe cambiare. Un cortocircuito che è stato efficacemente sintetizzato dal capogruppo regionale del Pd Fabio Pizzul: "Bertolaso ‘denuncia' Aria: ma non è lui che gestisce la campagna vaccinale?".

In Lombardia la campagna è iniziata male, e non c'è stato ancora un cambio di passo

La verità, come mostrano tra l'altro i commenti tutt'altro che positivi sotto al post "di denuncia" di Bertolaso, è che i lombardi si sono probabilmente accorti di questo "giochetto". La verità è che la campagna vaccinale contro il Covid-19, la più importante della storia specie nella regione italiana più colpita dal virus, è iniziata male e non ha mai fatto registrare quel cambio di passo che l'arrivo di Letizia Moratti al posto di Giulio Gallera, la sostituzione del direttore generale del settore Welfare e il ritorno di Bertolaso come super consulente regionale dopo l'ospedale in Fiera potevano far presagire.

Certo, c'è l'alibi delle poche dosi di vaccino disponibili. Eppure è un alibi che vale anche per tutte le altre regioni italiane, che però (in proporzione alla popolazione) hanno fatto quasi tutte meglio della Lombardia, almeno finora. La regione guidata da Attilio Fontana è terz'ultima per dosi somministrate ogni 100mila abitanti (dati aggiornati all'11 marzo): dietro ci sono solo Calabria e Sardegna. Fontana ripete che quella della vaccinazione non è una corsa di velocità, ma di resistenza: ma sono lui e Bertolaso ad aver fissato a fine giugno il traguardo per poter vaccinare tutti i lombardi, che però se si guardano attorno continuano a vedere disservizi, inefficienze e grandi ritardi laddove (anziani over 80, insegnanti) le vaccinazioni sono già partite. E allora, forse è il caso di fare meno annunci, meno post e anche magari meno critiche incomprensibili: se c'è qualcosa che non va (e lo certificano le tante testimonianze), basta cambiarlo.

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