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Corteo studentesco per l’8 marzo a Milano: fumogeni arcobaleno e slogan contro la guerra

Un migliaio tra studenti e attivisti si sono ritrovati nella mattinata a Milano per il tradizionale corteo dell’8 marzo: ai temi transfemministi e femministi si sono aggiunti la condanna della guerra in Ucraina e la protesta per un diverso modello di scuola.
A cura di Francesco Loiacono
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Gli studenti milanesi, attivisti della Confederazione unitaria di base e il collettivo di "Non una di meno" si sono ritrovati questa mattina a Milano per il tradizionale corteo per l'8 marzo, Giornata internazionale dei diritti della donna. Una manifestazione colorata, in cui ai temi e ai valori del femminismo e del trasfemminismo si sono aggiunti quelli della pace e della scuola, considerando anche il periodo caldo con la guerra in Ucraina da un lato e le diverse scuole occupate a Milano e nel resto d'Italia.

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Circa un migliaio i manifestanti che si sono ritrovati in mattinata in largo Cairoli, nel centro di Milano. Alcuni studenti all'inizio della manifestazione si sono arrampicati sulla pensilina di un autobus e hanno acceso alcuni fumogeni color arcobaleno, per invocare la pace. Il tema della guerra in Ucraina è presente anche su diversi striscioni che accompagnano il corteo: "make school, not war" e "feminist antiwar resistance". Quando il corteo ha raggiunto piazzale Cadorna c'è stata una protesta contro uno sportello dell'Unicredit, banca che è stata accusata di finanziare la guerra.

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Alle 18 un secondo corteo in piazza Duca d'Aosta

Tra i cartelli presenti al corteo tanti sostengono le battaglie dei movimenti femministi e transfemministi. "Continueremo a batterci per un reddito di autodeterminazione che ci permetta di uscire da situazioni di dipendenza economica e violenza e di avere vita degna a prescindere dal nostro lavoro o non lavoro, dalla nostra origine, slegata da documenti e vincoli – recita una nota del movimento -. Vogliamo un salario minimo sostenibile e che il lavoro riproduttivo venga riconosciuto. Pretendiamo un sistema sanitario pubblico, laico e garantito che sia attento alle esigenze del territorio. Basta con il ricatto dell'obiezione di coscienza! Basta con la psichiatrizzazione delle persone T! E ancora basta con l'ingerenza cattolica nelle questioni di vita o morte come l'Eutanasia! Vogliamo che i soldi di ricchi stupratori siano devoluti ai CAV e che essi siano pubblici, laici e di sostegno e non vittimizzaziome dell* sopravvissut*. Vogliamo che l'educazione sessuale e all'affettività sia nei programmi scolastici. Ci vogliamo vivə, liberə e felici". Le manifestazioni della mattinata in centro hanno causato qualche disagio alla circolazione dei mezzi di superficie: diverse le linee Atm deviate. Alle 18 è poi in programma un secondo corteo che partirà da piazza Duca d'Aosta, alla stazione Centrale.

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