Corteo pro Palestina a Milano: scritta “spara a Giorgia” su vetrina, bloccati 10 manifestanti

Tensioni a Milano nel corso della manifestazione pro Palestina, al quale stanno partecipando oltre 10mila attivisti. Ci sono stati scontri con le forze dell'ordine all'altezza di piazzale Lagosta: la polizia avrebbe bloccato una ragazza e da qui sarebbero partiti i tafferugli, a cui avrebbe partecipato un gruppo di antagonisti, con lanci di bottiglie nei confronti degli agenti. Dieci giovani, che apparterrebbero a realtà anarchiche di Milano e di fuori città, sono stati bloccati dalle forze dell'ordine durante brevi scontri avvenuti in piazzale Antonio Baiamonti; sono stati portati via protetti da uno schieramento dei reparti della Polizia, i manifestanti che non hanno seguito il corteo hanno scandito il coro "Liberateli" e "via la polizia". A seguito degli scontri il corteo è rimasto fermo per circa due ore in piazzale Baiamonti; è ripartito intorno alle 20 e dopo un centinaio di metri è partito un lancio di bottiglie di vetro contro le forze dell'ordine, al grido di "fuori la Digos dal corteo".
Nel pomeriggio, durante il passaggio del corteo in piazzale Lagosta, è comparsa una scritta "Spara a Giorgia", chiaro riferimento al presidente del consiglio Giorgia Meloni; a farla, sulla vetrina di una filiale Bpm, sarebbero stati alcuni manifestanti vestiti di nero che si sono posizionati nella pancia del corteo nazionale; un'altra scritta, "No al riarmo", è stata fatta su una filiale di Bacio Desio di via Trau, dove è stata distrutta una telecamera di sicurezza; infranta la vetrina del Carrefour di via Alserio. A causa della manifestazione, informa Atm, sono state deviate e rallentate diverse linee: 1, 2, 4, 5, 7, 10, 12, 14, 19, 33, 42, 43, 57, 60, 70, 81, 87 e 94. La Polizia locale non segnala al momento particolari disagi e criticità.

Il corteo è partito nel primo pomeriggio da piazza Duca D'Aosta, davanti alla stazione centrale, con manifestanti arrivati da tutta Italia, per raggiungere l'Arco della Pace. Tra gli slogan gridati prima della partenza, "Gaza libera, Plaestina libera" e "intifada, intifada". Tra gli attivisti anche alcuni che reggono in braccio dei finti neonati coperti da lenzuola sporche di vernice rossa. Tra le centinaia di bandiere palestinesi e gli striscioni, anche molti cartelli per chiedere "libertà per Anan Yaeesh", il palestinese detenuto nel carcere di Terni con l'accusa di terrorismo per avere finanziato un gruppo armato. Tra le associazioni che partecipano al corteo ci sono Anpi, Associazione dei Palestinesi in Italia (Api), Giovani Palestinesi, Adl Cobas, Cub e altre sigle sindacali.