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Corteo no green pass, la Questura impone il percorso: non accolte tutte le richieste dei manifestanti

In vista del sedicesimo corteo no green pass a Milano, la Questura ha imposto ai manifestanti un percorso che però non contempla tutte le loro richieste. Previsti i passaggi davanti al Duomo e in corso Buenos Aires, anche se in un orario compatibile con lo shopping. Adesso bisognerà capire se il percorso verrà rispettato.
A cura di Francesco Loiacono
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(Il corteo dello scorso 23 ottobre)
(Il corteo dello scorso 23 ottobre)

I no green pass milanesi avevano chiesto tre punti fondamentali in vista del corteo di domani, sabato 6 novembre: il passaggio davanti al Duomo, il passaggio in corso Buenos Aires e la presenza, nel percorso del corteo, di almeno due obiettivi sensibili tra la sede della redazione del quotidiano "Libero" in viale Majno, l'Università Statale e la sede della Regione Lombardia. La trattativa con la Questura di Milano è saltata, ma da via Fatebenefratelli è arrivato il via libera per un percorso che contempla almeno due delle richieste. E adesso dunque la palla passa ai no green pass: rispetteranno il percorso imposto oppure decideranno di stravolgere i piani, come per altro avvenuto lo scorso sabato e quelli passati?

Il percorso del corteo

Le risposte si avranno domani, sabato 6 novembre, quando le vie di Milano ospiteranno per la sedicesima settimana consecutiva la protesta dei manifestanti contro il certificato verde. Il punto di ritrovo sarà come sempre piazza Fontana, alle 17. Da lì, secondo quanto riporta il quotidiano "Il Giorno" il questore Giuseppe Petronzi ha imposto il seguente percorso: piazza Duomo, via Mazzini, piazza Missori, corso di Porta Romana, viale Caldara, viale Regina Margherita, piazza V Giornate, viale Bianca Maria, corso XXII Marzo, viale Piceno, via dei Mille, viale Abruzzi, piazzale Loreto, corso Buenos Aires e piazza Oberdan. Nella principale arteria commerciale cittadina, corso Buenos Aires, i manifestanti dovrebbero transitare attorno alle 21: orario in cui i commercianti avranno già chiuso. Lo shopping del sabato dovrebbe così essere salvaguardato, così come chiedeva Confcommercio Milano che aveva lanciato anche una petizione contro i cortei non autorizzati lamentando gravi perdite per i commercianti.

Resta ovviamente la grande incertezza legata alla sostanziale "anarchia" che ha governato finora i cortei no green pass. Le diverse anime che li compongono – nelle scorse settimane a Milano si sono visti anarchici, neonazisti ed ex brigatisti uniti tra loro, oltre a migliaia di cittadini senza apparenti "etichette" politiche – rispetteranno il percorso delineato da via Fatebenefratelli?

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