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Corteo del 25 Aprile a Milano, Antonio Scurati legge il monologo sull’antifascismo in piazza Duomo

I Giovani Palestinesi annunciano che “prenderanno” Piazza Duomo. Il sindaco Sala: “Le polemiche ci sono tutti gli anni, ogni anno sembrano sempre più importanti, più gravi, ma lo spirito del 25 aprile non cambia”.
A cura di Redazione Milano
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È partito alle 14:30 da corso Venezia il corteo del 79esimo anniversario della Liberazione dell'Italia dal nazifascismo. Quello di Milano è il corteo più grande e significativo di questo 25 Aprile e vede tra i suoi partecipanti istituzioni, partiti ed esponenti politici, dei sindacati e delle associazioni. La Brigata Ebraica è in testa al gruppo, mentre le sigle di solidarietà con la Palestina che da mesi manifestano contro la guerra a Gaza si trovano davanti al cordone. Una separazione che non ha evitato contestazioni: arrivati in piazza Duomo, intorno alle 16, ci sono stati scontri, poi sedati dai presenti, dai City Angels infine dagli agenti della polizia arrivati in assetto antisommossa.

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Gruppi di manifestanti pro Palestina, infatti, al passaggio della Brigata Ebraica hanno intonato cori come "vergogna, assassini". Alcuni di loro hanno anche gridato "nazisti", mentre in più di un'occasione la tensione ha raggiunto livelli che avrebbero potuto portare a uno scontro fisico. Questi sono stati evitati dalla mediazione dei presenti, mentre altri continuavano a gridare gli slogan.

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Verso le 16:30, poi, all'interno di piazza Duomo una parte di giovani pro Palestina, che si erano piazzati là prima dell'inizio del corteo, avrebbe sfondato la barriera con transenne predisposta a protezione del palco. Anche in questo caso, sono intervenuti i poliziotti in tenuta antisommossa che con una carica hanno riportato la calma e fermato il gruppetto. Dopodiché, il corteo ha percorso largo Cairoli fermandosi sotto il Castello Sforzesco.

Fonte: Simone Giancristofaro Fanpage.it
Fonte: Simone Giancristofaro Fanpage.it

Il sindaco Sala: "Non basta dichiararsi antifascisti, bisogna esserlo"

Chi non sembra preoccupato delle polemiche della vigilia è il sindaco Giuseppe Sala. "Le polemiche ci sono tutti gli anni, ogni anno sembrano sempre più importanti, più gravi, ma lo spirito del 25 aprile non cambia: è comunque una festa, la festa della Liberazione e non della libertà come qualcuno vuole far credere, ma che noi dobbiamo e vogliamo festeggiare", ha dichiarato nel corso delle celebrazione in largo dei Caduti Milanesi.

Fonte: Simone Giancristofaro Fanpage.it
Fonte: Simone Giancristofaro Fanpage.it

Presente anche il vicepremier e ministro Matteo Salvini. Al leader leghista erano rivolte le dichiarazioni del sindaco di Milano sul senso dell'antifascismo oggi: "Secondo me ormai è diventata una semplificazione dichiararsi antifascisti, bisogna fare anche di più visto il momento delicato. Perché dichiararsi è facile, ma se vuoi essere antifascista, per esempio, non devi frequentare in Europa persone e sistemi che invece al fascismo sono vicini eccome". E alla domanda se ci sono esponenti di centrodestra che non si risconoscano nella parola antifascismo risponde così: "Non è che non la riconoscano perché non è tanto dichiararsi antifascisti, ma esserlo".

Giuseppe Sala, Alessandro Morelli, Giuseppe Valditara, Matteo Salvini e Claudio Sgaraglia a Milano per il 25 Aprile (foto da LaPresse)
Giuseppe Sala, Alessandro Morelli, Giuseppe Valditara, Matteo Salvini e Claudio Sgaraglia a Milano per il 25 Aprile (foto da LaPresse)

Giovani Palestinesi: "Prendiamo noi Piazza Duomo"

I Giovani Palestinesi intanto, con alcune sigle della sinistra radicale e dell'antagonismo, hanno annunciato che si posizioneranno in Piazza Duomo. "Vogliamo riprenderci questa piazza e riprenderla sul serio, non in modo performativo per questo abbiamo deciso di organizzare un momento di lotta che si terrà in piazza Duomo alle 13:30", hanno dichiarato. "Noi non sottostiamo al Pd e ai sionisti: portiamo la Palestina in piazza Duomo", hanno spiegato lamentando come lo spezzone delle realtà palestinesi sia stato collocato in fondo al corteo e non sia stato loro accordato un intervento dal palco.

Antonio Scurati in piazza Duomo legge il suo monologo

La segretaria del Pd Elly Schlein in testa al corteo del 25 Aprile a Milano (foto da LaPresse)
La segretaria del Pd Elly Schlein in testa al corteo del 25 Aprile a Milano (foto da LaPresse)

"Che la politica si interessi al 25 Aprile è una buona cosa, l'importante è che venga riconosciuto il suo valore, cosa che purtroppo non vedo e non sento", così il presidente dell'Anpi di Milano Primo Minelli, dopo aver deposto una corono di fiori a Palazzo Marino nella sede del comune. "Molti ministri non riconoscono tutt'ora il 25 Aprile, sento dire che è divisivo. Siamo nel 2024, divisivo rispetto a cosa? Non si capisce – ha aggiunto -. Tenendo conto che la Resistenza l'hanno fatta tutte le forze politiche, la Costituzione l'hanno votata tutti tranne il Movimento sociale".

A Palazzo Marino presente anche il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara: "Mi aspetto una giornata di unità, di festa, di gioia anche perché quando si celebra il ritorno della libertà e della democrazia bisogna tutti insieme gioire senza fare polemiche". E a chi gli ha fatto notare le parole dell'Anpi sui ministri che faticano a dirsi antifascisti, ha risposto così: "C'è sempre chi vuole fare polemica, lasciamo le polemiche al loro destino".

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"Il nostro slogan principale, come ho sempre detto, è ‘Viva la Repubblica antifascista'. Ovviamente è una festa ma con il clima generale si fa fatica a immaginare una festa, quindi lo striscione che abbiamo preparato “Cessate il fuoco ovunque”, è uno striscione che tenta di dare una risposta di pace a un problema di guerra che è aperto. Alla fine la Resistenza è stata guerra alla guerra", ha ribadito poi Minelli dell'Anpi. In piazza tra i vari esponenti politici anche la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein.

Arrivati in piazza Duomo, Antonio Scurati ha letto il suo monologo sul 25 Aprile che alcuni giorni fa era stato censurato prima di andare in onda su Rai 3. Lo scrittore ha fatto una sola variazione al suo discorso. Quando ha detto: "Temo che oramai nemmeno questo 25 Aprile pronunci la parola antifascismo", ha aggiunto: "Mentre vi parlo festeggiamo perché questa è la festa della Liberazione che è liberazione dal nazifascismo". Terminato il monologo, è stato salutato da applausi scroscianti e ha abbracciato Elly Schlein prima di allontanarsi.

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