Coronavirus, Conte frena sulla chiusura di Milano: “Non mi aspetto un lockdown”
"Non mi aspetto un lockdown su Milano". Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha frenato sulle ipotesi di chiusura del capoluogo lombardo dopo l'impennata dei contagi da coronavirus che si è registrata negli ultimi giorni. Nel corso di un punto stampa a Bruxelles, dopo la prima sessione del Consiglio europeo, il premier ha spiegato: "In questo momento dobbiamo riporre fiducia nel comportamento di noi tutti, dei cittadini tutti insieme: perché quella è la nostra forza".
Conte: Dobbiamo puntare su senso di responsabilità e coesione
"L'ho detto anche stasera nel mio intervento al Consiglio Ue: benissimo le misure restrittive e precauzionali, ma se i cittadini non hanno fiducia nelle misure che noi indichiamo, non esprimono quel senso di responsabilità, di coesione, il senso di appartenenza a un comune destino e perseguimento di un medesimo obiettivo, non si ottengono risultati. Dobbiamo puntare su quello", ha aggiunto Conte.
A Milano Rt superiore a 2, oltre mille contagi al giorno
Negli ultimi giorni la Città metropolitana di Milano viaggia al ritmo di oltre mille nuovi casi al giorno, 500 nel capoluogo. Numeri molto alti che hanno fatto scattare l'allarme da parte degli esperti. Il professor Massimo Galli, virologo dell'ospedale Sacco, ha indicato in due settimane il tempo a disposizione per invertire la tendenza. Il tracciamento dei contagi con numeri così alti è diventato quasi impossibile, Ats di Milano è costretta a inseguire e il personale diventa insufficiente. Ieri il sindaco Giuseppe Sala ha spiegato che l'indice di contagio Rt in città è pari a 2, il doppio della soglia di allerta. "La situazione preoccupa negli ospedali, è evidente che preoccupa la tendenza", ha commentato il primo cittadino, "bisogna intervenire in fretta".