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Coronavirus, Ricciardi: “Preoccupa Milano più la Lombardia, servono interventi mirati”

L’impennata dei contagi a Milano preoccupa e sarebbero necessari interventi mirati. È l’avvertimento lanciato da Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute, che ha parlato della difficile situazione delle grandi metropoli. Nel capoluogo lombardo i nuovi positivi viaggiano al ritmo di oltre mille al giorno. Domenica 18 ottobre erano 727 solo a Milano città, un nuovo record.
A cura di Simone Gorla
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Oggi non è la Lombardia a preoccupare, ma il suo capoluogo dove oggi si concentra la maggior parte dei nuovi positivi e l'Ats non riesce più a contenere i contagi. A invitare alla massima attenzione per le grandi metropoli è Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute.

L'allarme di Ricciardi: Milano preoccupa, servono interventi mirati

"Le misure prese vanno bene per il Paese in genere, ma ci sono aree in cui la curva del contagio è esponenziale e lì servirebbero interventi proporzionali, mirati, chirurgici", ha spiegato  ribadito Ricciardi intervenendo ad "Agora'" su Raitre. "Non parlerei ad esempio di Lombardia, ma di Milano – ha spiegato Ricciardi – non di Campania ma di Napoli. E comincerei a preoccuparmi per Roma".

Domenica record di contagi in città: oltre 700 casi in 24 ore

A Milano negli ultimi giorni i nuovi positivi sono sempre stati oltre i mille al giorno. Stando al bollettino regionale, domenica 18 ottobre erano i 1.463 contagi in provincia, dei quali 727 solo a Milano città. Un nuovo record di casi di Coronavirus in città, che ha portato il direttore generale di Ats (Agenzia per la tutela della salute), Walter Bergamaschi, a lanciare l’allarme: “La situazione è critica in Lombardia ma in particolare a Milano e nella Città metropolitana”. Bergamaschi poi chiede l’aiuto dei cittadini “per fermare la corsa del virus”.

Ats chiede aiuto ai cittadini: State a casa

"In questo momento la fase del contenimento purtroppo è inefficace. Non riusciamo a tracciare tutti i contagi, a mettere noi attivamente in isolamento le persone". È l'avvertimento del direttore sanitario dell'Ats di Milano, Vittorio Demicheli. "Ciascuno dovrà rinunciare a qualcosa", ha spiegato, "chi sospetta di aver avuto un contatto a rischio o sintomi stia a casa".

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