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Coronavirus, morto in Bolivia il vescovo bergamasco Eugenio Scarpellini

Il vescovo bergamasco monsignor Eugenio Scarpellini è morto questa mattina in Bolivia a causa di alcune complicazioni legate al Coronavirus. Classe 1954, Scarpellini era originario di Verdellino ed è stato vicario ordinario parrocchiale di Boltiere e di Nembro: nel 1988 è partito come prete Fidei donum per la Bolivia. Il 15 luglio 2010 è stato nominato vescovo ausiliare di El Alto.
A cura di Chiara Ammendola
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Lutto nel mondo missionario bergamasco: è morto in Bolivia monsignor Augenio Scarpellini. Vescovo di El Alto, Scarpellini è morto a causa delle complicazioni dovute al coronavirus: nonostante avesse superato la fase più critica della malattia, ha subìto nella prima mattinata di oggi due arresti cardiaci che gli sono stati fatali.

Nato l'8 gennaio 1954, era originario di Verdellino. Ordinato sacerdote il 17 giugno 1978, è stato vicario parrocchiale di Boltiere (1978-82) e di Nembro (1982-87). Nel 1988 è partito come prete Fidei donum per la Bolivia, con destinazione La Paz, dove ha ricoperto diversi incarichi: parroco di Villa Copacabana, economo e membro del Consiglio economico del Seminario maggiore, economo generale dell'arcidiocesi, direttore generale del Collegio Marien Garten, presidente della Fondazione Mario Parma per i bambini neurolesi, direttore delle Pontificie opere missionarie per la Bolivia e coordinatore delle stesse per l'America Latina, segretario generale aggiunto della Conferenza episcopale boliviana.

Il 15 luglio 2010 è stato nominato vescovo ausiliare di El Alto, ricevendo l'ordinazione episcopale il 9 settembre successivo nella Cattedrale della diocesi. La notizia della sua morte è stata annunciata dal Centro Missionario della Diocesi di Bergamo. È di ieri mattina l'ultimo messaggio pubblicato sulla sua pagina Facebook: "Cari amici. Stamattina non festeggerò la Santa Messa con voi per un controllo medico presto. Buona giornata a tutti".

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