Coronavirus Lombardia, bollettino giovedì 19 novembre: 7.453 contagi e 165 morti, calano i ricoveri
Il bollettino di giovedì 19 novembre novembre con i dati relativi all'emergenza Coronavirus in Lombardia. Secondo quanto riportato dalla Regione, nelle ultime 24 ore sono stati segnalati 7.453 nuovi contagi da Covid-19 su 37.595 tamponi effettuati. Ieri il dato era di 7.633 positivi su 38.100 tamponi. Aumentano, e di molto, i decessi: da ieri sono stati registrati 165 morti (ieri erano 182). Da febbraio, stando ai dati ufficiali, sono 20.015 i cittadini deceduti ufficialmente per Covid-19 nella sola Lombardia. In totale nella regione sono stati effettuati 3.682.509 tamponi da inizio pandemia.
I nuovi pazienti ricoverati e in terapia intensiva
Continua a crescere il numero dei pazienti ricoverati in ospedale e in terapia intensiva. Con l'aumentare dei contagi aumentano infatti cresce anche la pressione sugli ospedali della rete regionale. Nelle ultime 24 ore il numero dei ricoveri in ospedale è diminuito di 32 unità, portando il totale a 8.291 (ieri erano 8.323), mentre 12 sono i nuovi pazienti assistiti in terapia intensiva, che raggiungono dunque la cifra di 915 unità. Cresce per fortuna in maniera considerevole anche il numero dei guariti/dimessi, ora arrivato a 172.847: sono 3.791 le persone che sono riuscite a superare la malattia nelle ultime 24 ore.
I dati delle province lombarde
Per quanto riguarda le province lombarde, nello specifico sono 2.928 i nuovi contagi di Coronavirus registrati in provincia di Milano, di cui 1.134 in città. Sono 873 i nuovi positivi nella provincia di Monza e Brianza, 657 in quella di Varese, 556 in provincia di Brescia, 645 in quella di Como e 406 a Pavia. La provincia di Bergamo ha registrato 275 nuovi contagi, mentre sono 197 quelli a Lecco, 164 nella provincia di Lodi, 227 in quella di Cremona, 186 nella provincia di Sondrio e infine 184 a Mantova.
A Milano proteste fuori dal San Raffaele: Uno scandalo le visite a 450 euro
Monta la protesta a Milano per la decisione, legittima, dell'ospedale San Raffaele di offrire un servizio di visita medica a domicilio o da remoto a pagamento. Nella serata di ieri, mercoledì 18 novembre, davanti agli uffici del nosocomio milanese si sono radunate diverse persone della Brigata di solidarietà per contestare la diversità di trattamento nei confronti di pazienti che non possono permettersi le cure che gli dovrebbero essere garantite dalla Regione. Tra cartelloni e cori, i manifestanti hanno denunciato "lo scandalo delle visite a domicilio per i sospetti malati Covid a ben 450 euro anteponendo ancora una volta i profitti alla tutela della salute collettiva".