video suggerito
video suggerito

Coronavirus, Crisanti: “A Milano avrei fatto il lockdown 10 giorni fa”

Visto l’esponenziale aumento dei contagi il lockdown a Milano andava fatto almeno dieci giorni fa secondo il virologo Crisanti che intervenuto in tv nella trasmissione “Oggi è un altro giorno” in onda su Raiuno ha spiegato che la situazione al momento non è affatto promettente: “Per vedere gli effetti delle misure del governo ci vorranno altri 7-10 giorni. Ma, se continua così, non possiamo aspettare altri 10 giorni”, ha concluso.
A cura di Chiara Ammendola
1.895 CONDIVISIONI
Andrea Crisanti
Andrea Crisanti

"Lockdown a Milano? Lo avrei fatto dieci giorni fa", a dirlo è il virologo Andrea Crisanti, direttore di microbiologia e virologia dell’Università di Padova, che ha poi aggiunto che al momento la situazione non induce all'ottimismo. Le parole sono state pronunciate da Crisanti durante la trasmissione tv "Oggi è un altro giorno" in onda su Raiuno.

A preoccupare il virologo è anche la percentuale di tamponi poi risultati positivi, tema sui cui è intervenuto nei giorni scorsi anche Fabrizio Pregliasco. "L'elevata percentuale di tamponi positivi preoccupa – spiega il virologo – ci dice che c’è una grande fetta di casi nascosti. Per vedere gli effetti delle misure del governo ci vorranno altri 7-10 giorni. Ma, se continua così, non possiamo aspettare altri 10 giorni. In questo momento stiamo rincorrendo il virus". Crisanti ha poi voluto specificare che il tampone antigenico non è un lasciapassare sociale: "I tamponi rapidi hanno una sensibilità in alcuni casi molto bassa – ha concluso – il mio studio mostra che uno dei migliori test antigenici ha una percentuale di falsi negativi del 30%. Il che non significa che siano inutili ma bisogna capire come e dove usarli".

Il sindaco Sala questa mattina ha ribadito che in caso di una decisione che opti per la chiusura vuole essere coinvolto nella decisone "e non informato tramite terzi": il primo cittadino ha spiegato che non esistono partiti pro o contro le chiusure. "È come se si volesse creare l'idea che c'è un partito del no lockdown, rappresentato per esempio da me e dal sindaco di Napoli De Magistris, e un partito del lockdown rappresentato dal ministero della Salute. Mi preoccupa e non è così – ha spiegato Sala in un video postato sul proprio profilo Facebook – se si deve fare il lockdown, io da sindaco del comune di Milano, da padre di questa comunità voglio essere coinvolto. Voglio vedere i dati voglio ed essere partecipe della decisione. Non voglio vedere le ipotesi sui giornali fatte filtrare, anzi più che filtrare, comunicate da un consulente del ministero della Salute e chiedo di essere partecipe".

1.895 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views