Corona, pg e giudice chiedono che torni in carcere: la decisione nei prossimi giorni
Fabrizio Corona rischia di tornare in carcere. Questo l'esito che si aspetta il sostituto procuratore generale Antonio Lamanna che ha chiesto ai giudici del tribunale di Sorveglianza di revocare i domiciliari all'ex re dei paparazzi, concessogli per motivi terapeutici nel dicembre del 2019. Dello stesso avviso anche il giudice Marina Corti, che segue la fase di esecuzione pena per Corona, che nelle scorse settimane ha chiesto il ritorno in carcere dopo una serie di violazioni effettuate dall'ex marito di Nina Moric. Dopo l'udienza a porte chiuse tenutasi oggi, lunedì 8 marzo, il Tribunale di Sorveglianza si è riservato di decidere nei prossimi giorni.
La difesa di Corona: Deve poter continuare a curarsi
"Le violazioni, ammesso che esistano e per me non esistono, non sono tali da sopravanzare l'importanza del percorso di cura che sta seguendo, fatto di relazioni di esperti che sono tutte positive, un percorso che se venisse interrotto significherebbe buttare via il lavoro fatto finora". Queste le parole dell'avvocato di Fabrizio Corona, Ivano Chiesa, in seguito all'udienza tenutasi oggi e in risposta alla richiesta del pg Lamanna. Chiesa ha sottolineato che "ovviamente Fabrizio è preoccupato" di tornare in carcere, sostenendo che tale atto "sarebbe un sacrilegio". Poi, sulla presenza in tv di Corona e l'uso dell'ex re dei paparazzi dei social network, il legale ha dichiarato che "non c'è scritto da nessuna parte che uno in detenzione domiciliare non possa andare in tv e usare i social, da quanto gli è stato inibito di andare in tv non ci va più, ma i social e la televisione sono il suo lavoro".
Fabrizio Corona deve scontare ancora due anni e mezzo di carcere
Dovesse tornare in carcere, Fabrizio Corona sconterebbe il resto della pena dietro le sbarre, per un periodo complessivo di due anni e sei mesi. L'ex re dei paparazzi potrebbe tornare in libertà nel 2023. Nei calcoli sono già inclusi i nove mesi già scontati da Corona in regime di affidamento terapeutico che il tribunale di sorveglianza, lo scorso ottobre, ha deciso che devono essere scontati nuovamente per via delle numerose violazioni alle regole imposte dal regime speciale, contestate anche dal sostituto procuratore generale Lamanna e dal giudice Corti. Sull'invalidità dei nove mesi già scontati ma annullati, dovrà comunque pronunciarsi la Corte di Cassazione: in caso di respinta della decisione del tribunale di Sorveglianza, Corona dovrà scontare una pena residua di un anno e nove mesi. A quel punto si attenderà la sentenza della Sorveglianza per capire se l'ex re dei paparazzi dovrà scontarli in carcere o potrà proseguire con gli arresti domiciliari.