“Corona non doveva tornare in carcere”, Cassazione annulla decisione Tribunale di Sorveglianza
Fabrizio Corona non doveva tornare in carcere. Questa la sentenza della Corte di Cassazione che ha annullato la decisione del Tribunale di Sorveglianza di Milano dello scorso marzo revocando il differimento pena che gli era stato concesso a causa di una patologia psichiatrica.
L'arresto di Corona tra gesti autolesionistici e aggressioni alla polizia
Corona, il cui arresto era stato a dir poco movimentato, tra gesti autolesionistici e momenti di tensione con gli agenti di polizia, rei, a suo dire, di avergli sequestrato il cellulare senza averne diritto, era stato trasferito dapprima in ospedale per le ferite auto inflittesi e poi al carcere di Monza. Il tutto era stato documentato sui canali social dell'ex re dei paparazzi e del suo staff.
Soddisfatto il legale Chiesa: Ora chi gli chiede scusa?
La difesa, che reputa una vittoria la decisione della Cassazione, aveva già ottenuto la scarcerazione di Corona nei mesi scorsi presentando un'istanza, poi accolta dai giudici della Sorveglianza che avevano sospeso la reclusione carceraria. Soddisfatto l'avvocato difensore di Fabrizio Corona, Ivano Chiesa, che parlando in diverse Instagram stories: "E adesso chi chiede scusa a Fabrizio per i giorni più brutti della sua vita? Chi aveva ragione?". Il legale ha poi aggiunto: "Ovviamente Fabrizio è incazzato come una bestia e vorrà chiedere conto a tutti quelli che gli hanno fatto passare i 20 giorni più brutti della sua vita. Vedremo cosa succederà". L'ex re dei paparazzi è sotto processo anche per aver mandato in frantumi il vetro posteriore dell'ambulanza che era andato a soccorrerlo.