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Coprifuoco Lombardia, Pregliasco: “È peggio della prima ondata, serve sterzata o sarà lockdown”

Il coprifuoco dalle 23 alle 5 di mattina chiesto da Regione Lombardia è “una misura simbolica” indispensabile per “far capire che serve una sterzata nei comportamenti”. Lo ha detto a Fanpage.it Fabrizio Pregliasco, componente del Cts lombardo, commentando la misure che potrebbero scattare da giovedì. “Il virus è più pervasivo che durante la prima ondata. Il contenimento ormai è saltato, bisogna intervenire per mitigare gli effetti. Lo stesso dovranno fare anche Roma e Napoli”. Serviranno almeno tre settimane per vedere gli effetti della stretta. L’obiettivo è stabilizzare i dati, in caso contrario “il lockdown è un’ipotesi molto concreta”.
A cura di Simone Gorla
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"Quella del coprifuoco notturno è una misura dal forte valore simbolico, ma non solo. L'obiettivo è chiaro: far capire che serve una sterzata nei comportamenti". Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario del Galeazzi di Milano e membro del Cts regionale, intervistato da Fanpage.it spiega che le prossime tre settimane saranno decisive per  cercare di stabilizzare i dati. La chiusura dalle 23 alle 5 del mattino chiesta da Regione Lombardia e dai sindaci è una norma "simbolica" per dare un segnale senza paralizzare la società. Ma è anche l'ultima spiaggia per evitare il blocco totale. Se non funzionerà, avverte, non resterà che ricorrere al lockdown.

Perché un coprifuoco notturno, è sufficiente fermare tutto dalle 23? 

È stata scelta quella fascia oraria valutando il tasso di rischio di contagio in proporzione alla popolazione che si muove. Lo stesso vale per la chiusura dei centri  commerciali nei weekend. Quella adottata è una soluzione intermedia, un tentativo di agire in modo proporzionale per non colpire tutti in modo indiscriminato.

L'esempio di Milano potrà essere seguito da altre città?

Questo provvedimento è fondamentale in Lombardia ma non solo. Anche in altre aree dovrà essere presa in considerazione la stessa misura: penso naturalmente soprattutto alle città di Roma e Napoli, dove la situazione è critica.

Come siamo arrivati in pochi giorni al punto di chiedere un coprifuoco?

Oggi la diffusione del virus è ancora più pervasiva che durante la prima ondata. Il virus circola di più nelle comunità, lo dimostrano tutte le indagini epidemiologiche. Per questo è fondamentale l'azione di mitigazione, visto che il contenimento ormai è saltato. Il contact tracing arranca a causa della dimensione epocale del contagio.

Vuole dire che oggi siamo in una situazione peggiore rispetto a quella della scorsa primavera?

Ciò che si vede ora, e che all'inizio della pandemia non vedevamo, è la grande quota di asintomatici che pesa e fa vedere i suoi effetti. Il virus sta cercando tutte le persone che non ha trovato nel primo giro, la crescita purtroppo ci sarà.

La situazione di Milano rispetto alla scorsa settimane non si è stabilizzata? 

Al contrario, stiamo peggiorando notevolmente.

E quella degli ospedali?

Abbiamo ancora margine, ma le terapie intensive sono sotto pressione e in alcune strutture siamo già in difficoltà.

Quanto tempo servirà prima di vedere gli effetti del coprifuoco?

La norma, che ci auguriamo sarà in vigore da giovedì, dovrà essere mantenuta per almeno tre settimane. La speranza è la stabilizzazione dei dati.

In caso contrario resterebbe solo il lockdown?

Sì, quella del lockdown è un'ipotesi molto concreta.

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