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Coppia sotterra in giardino 15 milioni di euro: è indagata anche per aver riciclato altro denaro

La coppia di Gussago (Brescia) nota per aver sotterrato milioni di euro nel giardino è finita al centro di una nuova indagine: farebbe parte di un’associazione che avrebbe riciclato 110 milioni di euro.
A cura di Ilaria Quattrone
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Giuliano Rossini e Silvia Fornari
Giuliano Rossini e Silvia Fornari

Giuliano Rossini e Silvia Fornari sono balzati agli onori di cronaca perché erano stati accusati di aver sotterrato 15 milioni di euro in giardino a Gussago (Brescia). Adesso sono finiti in una nuova indagine della Guardia di Finanza che nella mattinata di ieri, martedì 19 marzo, ha eseguito tredici misure cautelari tra Vicenza, Verona e Brescia (otto in carcere e cinque ai domiciliari) e ha notificato l'iscrizione al registro degli indagati per altre tre persone. Sempre ieri sono stati perquisiti diciotto immobili, tra appartamenti e aziende, che hanno permesso di sequestrare 1,5 milioni di euro tra contanti, orologi di lusso e lingotti d'oro.

Le indagini, come riportato dal quotidiano Il Corriere del Veneto, sono coordinate dalla procura di Vicenza e sono iniziate nel 2021. All'epoca dei fatti, i militari hanno acquisito alcune informazioni su un 51enne di Arzignano (Vicenza) perché sospettato di trasportare denaro frutto di una frode fiscale dall'Italia all'estero. Le intercettazioni e le indagini bancarie, hanno permesso poi di scoprire che l'uomo avrebbe collaborato proprio con la coppia di Gussago. Avrebbero avuto a loro disposizione undici complici che avrebbero avuto il compito di trasportare denaro.

Uno di loro avrebbe avuto uno sportello che organizzava la consegna del contante a Padova, Prato, Mantova, Milano, Chieti e Roma o in Slovenia e Germania. Questo comunicava con la coppia bresciana e il 51enne attraverso chat criptate su Telegram, Signal, DIngtalk e WeChat. Gli investigatori sono riusciti ad acquisire le loro chat. Da queste è emerso che sarebbero stati utilizzati metodi di riconoscimento per garantire il corretto trasferimento di contanti. Sarebbero state inviate numero di targhe o foto di automobili che sarebbero state utilizzate al momento della consegna, numeri seriali di banconote con codice identificativi che dovevano essere mostrati per confermare l'autorizzazione a ritirare i soldi.

La coppia e il 51enne avrebbero poi creato squadre ad hoc composte da due o più automobili, prese a noleggio, che avrebbero poi trasportato il denaro. Una automobile aveva il ruolo di staffetta: avrebbe infatti dovuto avvisare il secondo veicolo – dove c'era il contante – della presenta di eventuali posti di blocco.

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