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Coppia di non vedenti aggredita sul treno da un uomo che tentava di violentare una ragazza

Una coppia milanese di non vedenti è stata aggredita sullo stesso treno in cui una ragazza di 24 anni è riuscita a sfuggire a uno stupro. L’aggressore li ha prima rapinati e poi colpiti più volte.
A cura di Enrico Spaccini
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Immagine di repertorio
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Pietro e la sua compagna erano nello stesso treno in cui una ragazza di 24 anni ha rischiato di essere abusata sessualmente lo scorso 2 giugno. La linea S13, quella che parte da Bovisa e che termina la sua corsa a Pavia. Lui 37 anni e lei 35, entrambi non vedenti, sono stati prima rapinati e poi aggrediti dallo stesso uomo che ha tentato di abusare della ragazza. "Siamo rimasti soli, non sapevamo come ma dovevamo fuggire perché lui continuava a picchiarmi", ha raccontato Pietro.

Le aggressioni sul treno per Pavia

L'aggressore è un giovane ivoriano di 24 anni, salito su quel treno alla stazione di Rogoredo. "Abbiamo sentito quell'uomo che minacciava la ragazza tentando di strapparle la borsetta", ricorda Pietro al quotidiano il Giorno. La 24enne, però, ha opposto resistenza. Sapeva che la borsetta ormai l'aveva persa, ma doveva ribellarsi alle sue molestie. Riuscita a liberarsi nonostante fosse stata colpita con violenza, la ragazza ha iniziato a correre nella carrozza proprio in direzione dei due passeggeri non vedenti. L'aggressore ha tentato di seguirla, prima di fermarsi davanti a Pietro e alla sua compagna vedendo in loro facili vittime. Prima strappa di mano i borselli di entrambi poi, quando ha visto che il 37enne provava a difendersi ha iniziato a colpirlo: prima in testa, "non so con cosa", poi sul corpo "e infine mi ha preso a cinghiate in faccia colpendomi sul collo".

La fuga alla stazione di Locate Triulzo

Alla fermata di Locate Triulzo, la speranza di una fuga. "Abbiamo sentito gente che urlava. Allora siamo scappati. Non conoscevamo la stazione di Locate, quindi seguivamo le voci". Pietro prova a ricordare quegli attimi in cui non sapeva dove correre, ma doveva farlo. Doveva fuggire in qualche modo da quell'uomo che li stava rincorrendo e tentando di colpire ancora. "Poi abbiamo sentito che c'era un'ambulanza e qualcuno ci ha preso per mano e fatti salire". Quella stessa ambulanza che poco prima aveva fatto salire anche la ragazza di 24 anni che aveva rischiato di essere violentata. Gli zaini e i borselli che gli aveva strappato l'aggressore, sono stati recuperati all'interno del treno. Pietro se l'è cavata con una prognosi di 21 giorni per trauma cranico, contusioni varie e un trauma all'orecchio e al timpano. La sua compagna è rimasta illesa. "Abbiamo temuto ci ammazzasse".

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