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Coppia di infermieri di 24 e 25 anni salvano un uomo dall’arresto cardiaco in metropolitana: “Non siamo eroi”

Una coppia di giovani infermieri ha salvato un uomo che stava morendo in metropolitana a Milano: dopo avergli praticato il massaggio cardiaco, hanno aspettato l’arrivo dell’ambulanza.
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Mercoledì 20 marzo un uomo di trent'anni si è sentito male in metropolitana a Milano. Fortunatamente nel suo stesso vagone della linea verde c'era una coppia di giovanissimi infermieri, che ha capito subito che si trattativa di un arresto cardiaco e gli hanno subito praticato il massaggio cardiaco, salvandogli la vita nell'attesa dell'ambulanza. "Quello che mi porto davvero dentro di questo episodio è quell'esatto momento lì: l’istante in cui il ragazzo, dopo circa nove o dieci compressioni, è letteralmente tornato a vivereri prendendo fiato con un grosso respiro", ha racconto uno dei due.

Erano circa le 23,15, Simone Oliva, 25 anni di Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, e Francesca Taddio, 24 anni di Orsomarso, in provincia di Cosenza, stavano rientrando a casa con la metropolitana dopo una lunga ed estenuante giornata lavorativa. Lei è dipendete dell'ospedale San Paolo, lui invece fa il libero professionista. Stanno per scendere alla fermata di Lambrate, quando sentono un rumore che, ahiloro, riconoscono.

È un ragazzo di 30 di origini indiane che si è accasciato a terra, del tuto privo di sensi. I due si avvicinano a lui, lo guardano e riconosco subito i sintomi di un arresto cardiaco. Con una sguardo veloce si mettono d'accordo, uno gli misura il polso, l'altro gli sente la carotide con le dita e controlla se respira. La diagnosi è confermata e resta una sola cosa da tentare: il massaggio cardiaco. Lui inizia a premere sul sui petto con le mani per riattivargli il cuore, mentre lei chiama i colleghi dell'agenzia regionale di emergenza e urgenza.

In attesa del personale del 118, i due continuano a monitorare come possono i parametri del paziente. E devono anche fronteggiare un uomo, che entrambi hanno definito "instabile di mente", che li minacciava per chissà quale motivo. Ma non è stato lui a deludere i due giovani infermieri, che si sono conosciuti durante l'università a Salerno, quanto gli altri passeggeri: "Purtroppo nessuno dei presenti ha mai mosso un dito per allontanare questo signore", ha raccontato Francesca al Corriere della sera.

Il 30enne è poi stato portato in ospedale e, a quanto risulta, si è salvato proprio grazie all'intervento di Simone e Francesca, che purtroppo non hanno potuto seguirlo per colpa di quell'uomo che li infastidiva e che ha continuato a seguirli per un po'. "Essere infermieri è così: un dovere. Perché lo sei sempre, anche fuori dall’orario di lavoro", concludo i due che non vogliono essere chiamati eroi.

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