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Convincono ragazzini a inviargli video intimi e a fare sesso con loro: arrestati animatore e camionista

Un animatore di un oratorio monzese e un camionista di una ditta milanese sono stati arrestati a fine settembre. Secondo la Procura, i due avevano messo in piedi una rete di abusi a danno di ragazzini minorenni di età compresa tra gli 8 e i 17 anni.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Un animatore di un oratorio di Monza e un autotrasportatore sono stati arrestati sono stati arrestati nelle scorse settimane al termine di un'indagine durata quasi un anno su un sistema criminale finalizzato all’adescamento di minori, alla produzione di materiale pedopornografico e al convincimento, a volte costrizione, a compiere atti sessuali con loro. I due, un 27enne e un 39enne, contattavano ragazzini di età compresa tra gli 8 e i 17 anni facendogli credere di parlare con una loro coetanea, facendosi così inviare foto e video intimi. Le vittime accertate sono 10, residenti tra le provincia di Milano, Monza e Brianza e Treviso.

La denuncia di una coppia di genitori e l'inizio delle indagini

L'indagine, coordinata dalla Procura di Milano, è partita in seguito alla denuncia sporta da una coppia di genitori. I due si erano presentati alla Stazione dei carabinieri di Peschiera Borromeo dicendosi preoccupati per gli improvvisi cambiamenti nelle abitudini e nei comportamenti del proprio figlio adolescente.

I militari hanno intuito che il ragazzo poteva essere vittima di un adescamento su internet. Così, collaborando con gli investigatori della polizia postale di Milano, in quasi un anno di indagini sono riusciti a identificare due uomini che avevano messo in piedi una rete di abusi a danno di diversi minorenni.

La rete di abusi

Si tratta di un 27enne originario dell'Ecuador che, residente nella provincia di Monza e Brianza, lavora come rider e fa l'animatore in un oratorio monzese, e di un 39enne italiano impiegato presso una ditta di autotrasporti milanese e residente nel Cremonese. Il primo è risultato avere pregiudizi di polizia per reati della stessa natura, mentre il secondo è incensurato.

Entrambi sono stati trovati in possesso di un’ingente quantità di materiale pedopornografico. Una parte di questo lo tenevano per sé o se lo scambiavano, mentre un'altra parte ancora la cedevano ad altre persone. Come accertato dalle indagini, i due adescavano minori di età compresa tra gli 8 e i 17 anni facendogli credere di essere ragazzine, o ragazzini, coetanei. In questo modo, li inducevano a inviargli foto e video intimi.

Un tre occasioni, i due sono riusciti a incontrare le loro giovani vittime. Guadagnata la loro fiducia, hanno consumato con loro rapporti sessuali. A fine settembre, i due sono stati arrestati con l'applicazione della custodia cautelare in carcere.

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