Contagi e assenze: negli asili e scuole materne di Milano manca quasi un sesto del personale
Mancano pochi giorni alla riapertura delle scuole italiane dopo la pausa natalizia. Alcuni Presidenti di Regione chiedono al Governo di poter posticipare la ripresa delle lezioni considerata la curva epidemiologica e l'alto numero di contagi. A preoccupare è la velocità con la quale circola la variante Omicron, ma soprattutto il fatto che il picco dei contagi sarà raggiunto tra meno di due settimane. Tra le categorie colpite, ci sono anche gli insegnanti e il personale amministrativo necessario per garantire lo svolgimento delle lezioni.
La situazione negli asili nido e scuole materne milanesi
Tra gli istituti che devono fare i conti con l'aumento dei contagi, ci sono ovviamente gli asili nido e le scuole materne. Nel capoluogo meneghino, come riferito a Fanpage.it, attualmente su 3.200 totali sono cinquecento gli educatori e le educatrici che hanno comunicato la loro indisponibilità a svolgere il servizio. È bene però precisare che tra questi non vi sono solo coloro che sono risultati positivi al Covid: all'interno c'è anche chi ha presentato certificato di malattia per motivi diversi dal virus, ma anche coloro che non sono vaccinati e quindi – essendoci l'obbligo vaccinale per questa categoria – sono stati sospesi.
Sospeso il servizio post scuola a Milano
Intanto dal 10 gennaio è stato sospeso il servizio post scuola previsto per gli asilo nido e le scuole materne. Attualmente sono cinquemila su trentamila i bimbi e le bimbe che lo frequentano. Il problema nasce soprattutto per l'aumento dei contagi tra gli educatori, ma anche per il passaggio della Lombardia in zona gialla. Come spiegato a Fanpage.it, a inizio anno i bambini che aderiscono al pre e post scuola vengono inserite in delle "bolle". Con l'entrata in zona gialla, non è però possibile praticare la "sovrapposizione tra bolle": questo significa che in caso di assenza massiccia dei bimbi o di positività di un educatore che è stato assegnato a una "bolla", il gruppo non potrà essere accorpato a un altro.
L'entrata del territorio in zona gialla associato all'assenza di cinquecento educatori perché positivi, perché non ancora vaccinati o per altri motivi ha portato quindi a una sospensione del servizio: "L'obbligo vaccinale e l'aumento dei contagi – ha detto la vicesindaca Anna Scavuzzo in una nota stampa inviata ieri – ha comportato molte assenze e il rischio di una ulteriore contrazione del servizio ordinario è ancora concreto". Il Comune assicura comunque che sta lavorando per garantire lo svolgimento del servizio ordinario e tutte le attività.