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Caso Chiara Ferragni

“Consumatori ingannati sui pandori Balocco”: l’Antitrust spiega perché ha multato Chiara Ferragni

“Il comportamento dei consumatori può essere indebitamente pregiudicato da una comunicazione fondata su una ambigua commistione tra sponsorizzazione e iniziative di beneficenza”: il presidente dell’Antitrust Roberto Rustichelli torna a parlare del caso Balocco-Ferragni.
A cura di Giorgia Venturini
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Il presidente dell'Antitrust Roberto Rustichelli torna a parlare del caso Balocco-Ferragni ma questa volta lo fa in via ufficiale nella presentazione della relazione annuale alla Camere.

"Il comportamento dei consumatori può essere indebitamente pregiudicato da una comunicazione fondata su una ambigua commistione tra sponsorizzazione e iniziative di beneficenza, inducendoli a credere, contrariamente al vero, di contribuire all'iniziativa benefica attraverso l'acquisto del prodotto".

Poi entra nel dettaglio: "Questo profilo – ha proseguito – è stato al centro del procedimento chiuso nei confronti delle società Balocco spa Industria Dolciaria, Fenice srl e TBS Crew srl – le ultime due società riconducibili all'influencer Chiara Ferragni – concernente l'iniziativa ‘Pandoro Pink Christmas'. Ad esito dell'istruttoria l'Autorità ha accertato che la donazione pubblicizzata come legata alle vendite del ‘Pandoro Pink Christmas' era stata fatta dalla sola Balocco diversi mesi prima del lancio del prodotto sul mercato, per un ammontare in cifra fissa, privo dunque di qualunque rapporto con le quantità del prodotto vendute, e senza alcuna partecipazione diretta dell'influencer coinvolta all'iniziativa benefica".

Antitrust è stata la prima autorità a indagare sul pandoro promosso dall'influencer in accordo con Balocco. Nei confronti dell'influencer digitale era scattata una multa da un milione di euro per pubblicità ingannevole. Ora ha avviato un procedimento anche per indagare sul caso delle uova di Pasqua venduta in accordo tra Ferragni e Dolci Prezioni: anche in questo caso la vendita delle uova – secondo l'accusa – era legata a un'iniziativa di beneficienza, già fatta però prima dell'introduzione del dolce sul mercato. Su questi casi la Procura di Milano ha aperto un indagini e di cui se ne sta occupando la Guardia di Finanza.

Rustichelli nel suo discorso di oggi mercoledì 17 aprile ha poi precisato: "La condivisione delle proprie esperienze di consumo sulle reti sociali e negli spazi virtuali dedicati, che si inserisce nel più ampio fenomeno di generazione di feedback e contenuti da parte degli utenti si è dimostrata suscettibile di orientare in misura significativa le scelte di acquisto. La strategia promozionale delle imprese si è quindi adeguata al nuovo contesto, valorizzando le recensioni dei consumatori nella commercializzazione di prodotti o servizi, ovvero sfruttando la visibilità degli influencer, che sono in grado di raggiungere con i propri messaggi un numero elevato di potenziali acquirenti".

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