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Consegna la droga per un gruppo criminale, il pusher al giudice: “Mi servono soldi per curare mia moglie”

Un uomo di 54 anni ha spiegato agli investigatori perché sette mesi fa è stato costretto a spacciare droga: “I soldi mi servono per curare le spese mediche di mia moglie che ha una malattia aggressiva”.
A cura di Giorgia Venturini
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

"I soldi mi servono per curare le spese mediche di mia moglie che ha una malattia aggressiva". Con questa motivazione un uomo di 54 anni, con nessun procedente, ha spiegato agli investigatori perché sette mesi fa è stato costretto a spacciare droga. L'arresto nei suoi confronti è scattato più di dieci giorni prima quando è stato trovato in possesso di una trentina di chili di droga: a scoprire quello che stava accadendo sono stati i carabinieri del nucleo radiomobile della compagnia di Seregno lo individuato l'uomo, di professione muratore a Giussano, in Brianza.

I militari – come riporta Il Corriere della Sera – hanno trovato nell'auto del 54enne un doppiofondo ricavato nel cassone posteriore e ben nascosto. Quando però i carabinieri hanno aperto il vano hanno sentito un forte odore di marijuana. Così sono iniziate le ricerche e in poco tempo i militari hanno trovato un sacco nero dei rifiuti con all'interno due buste sottovuoto. All'interno contenevano due chili di erba. Altra droga è stata trovata nel suo capannone in affitto a Carate Brianza, paese in cui l'uomo vive con la moglie. Qui è stata trovata una nicchia scavata nel muro nascosta da una finta parete e anche protetta da due porte di ferro. In tutto sono stati sequestrati altri 24 chili di hashish e cinque di marijuana. In una cassaforte sono stati trovati anche oltre 30mila euro in contanti.

Davanti al giudice per le indagini preliminari però l'arrestato ha dato la sua motivazione dei fatti: ha spiegato che è stato costretto a diventare un pusher per un gruppo di albanesi per raccogliere denaro necessario a garantire le cure adeguate per la moglie che soffre di una grave patologia. L'uomo aveva il compito di consegnare la droga e per ogni consegna guadagnava 50 euro. Il giudice, anche se ha creduto alla motivazione del 54enne, ha confermato la custodia cautelare in carcere. Stando agli accertamenti la seconda "professione" da pusher era ben avviata, non saltuaria come ha fatto credere lui. Era in possesso infatti di diversi chili di droga e una somma consistente di denaro contante.

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