Confiscati i beni al capo ultras del Milan, Luca Lucci: il “Toro” sarà sorvegliato speciale
Aveva fatto notizia tempo fa per una sua foto assieme al leader della Lega, Matteo Salvini, durante la festa per i 50 anni della Curva Sud del Milan. Da oggi Luca Lucci, 39enne capo ultras dei rossoneri, sarà sorvegliato speciale. Non solo: dopo il sequestro di beni per circa 1 milione di euro avvenuto il 24 giugno dello scorso anno, adesso i poliziotti della Divisione anticrimine della questura di Milano hanno proceduto alla confisca degli stessi beni. Si tratta di un complesso immobiliare di recente costruzione di due piani con autorimessa che si trova in provincia di Bergamo, un suv Audi Q5, diversi conti correnti e un locale pubblico di Sesto San Giovanni, il "Clan 1899", utilizzato come luogo di ritrovo degli ultras del Milan.
I precedenti di Lucci, detto "il Toro"
Il sequestro, cui questa mattina è seguita la confisca, era stato deciso dai giudici della sezione prevenzione del tribunale di Milano sulla base sia dell'incongruenza tra l'attività di Lucci, ufficialmente elettricista, e il valore dei beni a lui riconducibili, sia sulla base della "pericolosità sociale" del 39enne, sancita oggi dalla decisione di sottoporlo a sorveglianza speciale. Lucci, soprannominato "il Toro" e leader indiscusso della Curva Sud, ha alle spalle precedenti per reati contro la persona e per traffico di droga. Durante il derby tra Inter e Milan del 15 febbraio 2009 diede un pugno a un tifoso interista facendogli perdere un occhio e venne condannato a quattro anni e sei mesi per lesioni: il tifoso interista, tre anni dopo quell'episodio, si suicidò. Nel giugno del 2018 invece Lucci rimase coinvolto, assieme ad altre persone, nell'inchiesta "Mongolfiera" contro il traffico di droga: secondo le indagini Lucci usava la sede del "Clan" di Sesto San Giovanni, adesso confiscata, come base per i suoi traffici di droga. Per quella vicenda Lucci ha patteggiato una condanna a un anno e 6 mesi a luglio 2018.