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Confessa l’omicida dell’imprenditore Anselmo Campa: “L’ho colpito più volte con un martello alla testa”

Anche davanti al giudice per le indagini preliminari ha confessato Hamedi El Makkaoui, il 22enne accusato di aver ucciso l’imprenditore Anselmo Campa. Il magistrato deciderà domani la convalida del fermo e la misura cautelare da adottare.
A cura di Giorgia Venturini
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Ha confessato durante l'interrogatorio in carcere Hamedi El Makkaoui, il 22enne accusato di aver ucciso l'imprenditore Anselmo Campa, nonché il padre della sua ex fidanzata. Nello stesso giorno che l'indagato ha risposto alle domande del giudice per le indagini preliminari Vito Di Vita che deciderà sulla convalida del fermo, all'ospedale Papa Giovanni di Bergamo è stata eseguita l'autopsia sul corpo della vittima. Oggi Hamedi El Makkaoui ha confessato di nuovo: ha raccontato, come aveva già fatto davanti a carabinieri e pubblico ministero, di essere andato dall'imprenditore per riconsegnare alcuni oggi dell'ex fidanzata. Il ragazzo allora avrebbe reclamato i soldi della Renault Clio che Campa aveva venduto. L'auto, intestata all'azienda dell'uomo, era stata regalata alla figlia 5 anni prima, ma che spesso utilizzava anche lo stesso Makkaoui tanto che, quando la storia d'amore fra i due è terminata, l'auto era rimasta al giovane. L'indagato per l'auto avrebbe versato dei soldi alla vittima. Soldi che ora richiedeva indietro.

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La violenza al termine di una lite

Tra i due sarebbe scoppiata una violenta lite in cui la vittima avrebbe insultato il ragazzo. A questo punto il 22enne ha afferrato un martello presente in casa e ha colpito l'imprenditore una prima volta in tasta. Così è scoppiata, come spiega anche L'Eco di Bergamo, una colluttazione durante il quale l'omicida lo ha colpito con altri colpi, fino a quando Anselmo Campa non è morto. Ora l'indagato, difeso dall'avvocato Fabio Marongiu, è accusato di omicidio volontario aggravato da futili motivi. Intanto il giudice per le indagini preliminari deciderà domani 27 aprile sulla convalida del fermo e sulle misure cautelari da adottare.

L'autopsia oggi sul corpo dell'imprenditore

Sarà ora anche l'autopsia a confermare quanto tempo è passato dall'omicidio al ritrovamento del corpo. A ritrovare Anselmo Campa in una pozza di sangue nella sua casa nel centro di Grumello del Monte lo scorso 20 aprile sono stati i suoi amici, preoccupati di non sentire da ore l'imprenditore. Con lui si trovavano tutti i giorni nel bar del paese. Subito la chiamata ai carabinieri che hanno fatto partire le indagini: grazie alle telecamere di video sorveglianza della zona sono riusciti a risalire all'identità dell'indagato. In un primo momento si è pensato a una rapina finita male, ma davanti ai militari il 22enne ha subito confessato l'omicidio.

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