Confermato l’ergastolo per Massimiliano Sestito, il killer della ‘ndrangheta che aveva tentato la fuga
È arrivata la condanna all'ergastolo per Massimiliano Sestito. La Cassazione ha confermato la sentenza dell'Appello per il killer della ‘ndrangheta ritenuto colpevole dell'omicidio del boss Vincenzo Femia avvenuto a Roma nel 2013.
A fine gennaio era evaso dai domiciliari
Lo scorso 30 gennaio, proprio i giorni prima che precedevano la sentenza, Massimiliano Sestito, 51 anni, era evaso dai domiciliari dalla casa del padre di Pero, nel Milanese: aveva manomesso il braccialetto elettronico facendo così perdere le sue tracce. Per lui erano riscattate le manette il 4 febbraio quando era stato rintracciato dai carabinieri alla stazione Circumvesuviana di Sant'Anastasia in provincia di Napoli. Non era la prima volta che Sestito aveva tentato la fuga. Stesso copione era accaduto nel 2013: allora venne rintracciato un mese dopo sulla spiaggia di Palinuro, a Salerno, in costume da bagno.
Condannato all'ergastolo per l'omicidio di Vincenzo Fermia
Ora la Cassazione ha confermato la sentenza all'ergastolo per l'omicidio del boss Vincenzo Femia, esponente di spicco nel panorama criminale di Roma, ucciso da un commando il 24 gennaio del 2013 vicino a Castel di Leva, all'estrema periferia della Capitale. L'omicidio di Femia, 76 anni, era da ricondurre a una faida tra ‘ndrine: nel 2013 a Roma si era aperta una guerra interna all'organizzazione criminale per ottenere il monopolio sul traffico di cocaina. Da qui l'ordine di commettere l'omicidio.
Condannato a 30 anni per l'omicidio di Renato Lio
Il killer della ‘ndrangheta sta scontando anche un'altra condanna a 30 anni per l'omicidio dell'appuntato dei carabinieri Renato Lio, ucciso il 20 agosto 1991 a Soverato, in provincia di Catanzaro. Il boss di ‘ndrangheta sparò tre colpi a bruciapelo all'appuntato. Per Sestito ora si sono riparte le porte del carcere.