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Confermato il vitalizio a Roberto Formigoni, Azzolina: “Come scatarrare sui cittadini onesti”

Il Consiglio di garanzia del Senato ha confermato il vitalizio ai condannati in via definitiva come per Roberto Formigoni. La conferma arriva dopo la decisione presa dalla Commissione contenziosa lo scorso aprile. Ed è subito bufera politica: l’ex ministra Lucia Azzolina ha scritto su Twitter che questa scelta è “come scatarrare sui cittadini onesti”.
A cura di Giorgia Venturini
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La conferma del vitalizio a Roberto Formigoni arriva anche dal Consiglio di garanzia del Senato che ha confermato a maggioranza – i tre voti su cinque a favore sono quelli di Lega e Forza Italiala decisione della Commissione contenziosa di restituire il contributo mensile ai condannati in via definitiva. L'ex governatore di Regione Lombardia si era visto revocare la pensione insieme al vitalizio nel 2019 dopo la condanna per corruzione a cinque anni e dieci mesi in tutti e tre i gradi di giudizio per l'inchiesta Maugeri-San Raffaele. Un decisione presa allora dal Consiglio di presidenza del Senato attuando una delibera del 2015 approvata dall'allora presidente Pietro Grasso. Poi la Commissione contenziosa del Senato prima e il Consiglio di garanzia dopo hanno annullato la delibera restituendo il vitalizio ai condannati.

Scoppia la bufera politica

Poche ore dopo la decisione è già bufera tra i diversi schieramenti politici: il Movimento Cinque Stelle è pronto a "rilanciare battaglia". L'ex ministra Lucia Azzolina scrive su Twitter: "Come scatarrare sui cittadini onesti". Alla fine anche gli altri rappresentanti del M5s come Paola Taverna, vice presidente del Senato, Laura Bottici, questore di Palazzo Madama, e Gianluca Perilli hanno tenuto a precisare che "finché c'era da assegnare i privilegi ai pochi della casta si faceva valere l'autonomia del Senato, ora che invece c'è da applicare regole di civiltà e rigore allora l'autonomia non serve più e ci si appella in modo strumentale addirittura alla legge su Reddito di Cittadinanza e Quota 100 nonché a sentenze interpretate in modo forzato". Secondo il M5s "si sono accorti dopo decenni che i parlamentari potrebbero avere avere le stesse regole dei cittadini, ma lo fanno nell'unica volta in cui questo serve a difendere un privilegio. Evidentemente non conoscono vergogna".

Formigoni ai domiciliari fino al 2023

Scontro politico a parte, ora Formigoni ritornerà a ricevere il vitalizio grazie a una decisione che, come ha commentato lui stesso, "riconosce la fondatezza del ricorso" presentato dai suoi legali. Stando a quanto precisato dallo stesso ex governatore, questa revoca del vitalizio lo aveva costretto a vivere in una difficile situazione economica. Ora Formigoni sta scontando la sua condanna, che terminerà nel 2023, nella sua casa a Milano.

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