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Confermato il carcere per il bodyguard di Fedez, il giudice: “Rosiello era stato scelto dal capo ultras Lucci”

Resta in carcere l’ultrà rossonero Christian Rosiello, il 41enne anche guardia del corpo del cantante Fedez (non indagato) e coinvolto nell’inchiesta della Dda di Milano “Doppia Curva”: ecco la motivazione dei giudici del Tribunale del Riesame.
A cura di Giorgia Venturini
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Christian Rosiello (a sinistra) e Fedez (a destra)
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Il Tribunale del Riesame di Milano ha pubblicato la motivazione della decisione di confermare l'ordinanza di custodia cautelare in carcere per l'ultrà rossonero Christian Rosiello, il 41enne anche guardia del corpo del cantante Fedez (non indagato) e coinvolto nell'inchiesta della Dda di Milano "Doppia Curva". Il nome di Rosiello è sbucato nella indagini della Procura di Milano sul pestaggio al personal trainer Cristiano Iovino il 22 aprile scorso. Rosiello, come ribadiscono i giudici del Riesame, era stato scelto dal capo ultras del Milan Luca Lucci (anche lui ora in carcere) per occuparsi della sicurezza di Fedez. Secondo la motivazione del Riesame, i giudici svelerebbero "come il ‘capitale' di violenza del sodalizio venisse utilizzato, di volta in volta, a seconda di richieste anche non direttamente collegate con le vicende dello stadio".

Secondo quanto emerso dall'inchiesta "Doppia Curva" e secondo quanto spiegato nel provvedimento del giudice per le indagini preliminari, Rosiello sarebbe stato "pienamente consapevole" in che contesto era inserito tanto da farne parte attivamente e da ricevere sostegno dai leader del gruppo. Si sarebbe anche reso protagonista – secondo gli inquirenti – di episodi violenti, esattamente come il pestaggio a Iovino. Rosiello potrà difendersi dalle accuse di estorsione sulla vendita di birre in curva e di associazione per delinquere tramite il suo avvocato Jacopo Cappetta che aveva fatto ricorso al Riesame per chiederne la scarcerazione. Il Tribunale del Riesame di Milano aveva confermato l'ordinanza di custodia cautelare in carcere lo scorso 25 novembre.

Il pestaggio a Iovino e che avrebbe visto il coinvolgimento di Rosiello risalirebbe alla notte del 22 aprile, poche ore dopo che tra il famoso personal trainer e Fedez avrebbero avuto un diverbio all'interno di una discoteca di Milano. Iovino sarebbe stato aggredito mentre si trovava a casa sua, in via Traiano a Milano: un van si sarebbe fermato in strada proprio mentre Iovino stava per entrare nel cancello. Dal mezzo sarebbero scese più persone, tra cui appunto Christian Rosiello, e avrebbero pestato Iovino. Fedez ha sempre sostenuto di non aver preso parte al pestaggio, ma il portiere e addetto alla sicurezza dello stabile lo avrebbe riconosciuto. Il procedimento penale non è stato avviato perché per l'accusa di lesioni occorre la querela della vittima, che non è stata presentata. Nessuno dunque è stato indagato.

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