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Condominio da un anno e mezzo ostaggio di un cecchino misterioso: cosa sappiamo

Da un anno e mezzo un condominio di Varedo è preso di mira da un cecchino misterioso che ha lasciato fori di proiettile su cornicioni, grondaie e antenne paraboliche. Un colpo è entrato anche dentro a uno degli appartamenti. I Carabinieri non sono ancora riusciti a trovare un responsabile.
A cura di Alice De Luca
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Da un anno e mezzo un condominio di Varedo, in provincia di Monza, è preso in ostaggio da un cecchino sconosciuto che sistematicamente colpisce l'edificio lasciando fori in cornicioni, grondaie e antenne paraboliche. Gli ultimi spari risalgono a venerdì 27 e sabato 28 dicembre. Gli inquilini dello stabile, un palazzo di quattro piani in via Sant'Aquilino 51, hanno denunciato il fatto ai Carabinieri della compagnia di Desio che però, almeno per il momento, sono riusciti a individuare un possibile sospetto ma non il responsabile.

L'antenna parabolica bucata dai colpi

Tutto è cominciato a giugno del 2023, quando il tecnico, chiamato dagli inquilini dopo che negli appartamenti era sparito il segnale della televisione, ha raccontato ai clienti che la parabola sul tetto del condominio era stata crivellata da colpi. Altri fori erano presenti nelle grondaie e sui bordi in metallo del terrazzo presente sul tetto. I colpi non sembrerebbero provenire dal basso, ma il lato del palazzo preso di mira dà sulla statale e sul comune di Bovisio. Le prime case, oltre la strada, distano circa 300 metri e sono delle villette basse.

I proiettili in camera da letto

Nel corso dell'ultimo anno e mezzo gli spari si sono ripetuti diverse volte. All'inizio di dicembre alcuni colpi sono anche entrati all'interno di un appartamento, in una camera da letto: "Ero nel mio studio, di pomeriggio, stavo lavorando – ha raccontato un inquilino al quotidiano Il Corriere della Seraho sentito un rumore molto forte proveniente da un’altra stanza. Pensavo fosse caduto qualche oggetto a terra da un mobile, ma sul pavimento non c’era nulla, il problema era sul soffitto, e al vetro e alla tapparella della finestra che affaccia in direzione Bovisio, che avevano un grosso buco nella parte alta. Ho chiamato i carabinieri, ho fatto denuncia, ma io, da lì, non mi affaccio più". Questo episodio ha aumentato la paura degli inquilini di via Sant'Aquilino, soprattutto perché si sospetta che il cecchino misterioso utilizzi armi e proiettili veri.

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