Condannato per violenza sessuale: così adescava le minori online e le obbligava a fare sesso virtuale
Si fingeva un 14enne per adescare minorenni sui social e obbligarle a fare sesso virtuale con lui. Ora per un operaio di 34 anni è arrivata la condanna a dieci anni di carcere al termine di un processo con rito abbreviato.
Raccontava alle vittime di avere 14 anni
Nel dettaglio, l'uomo ha contatto 26 ragazzine, tutte minorenni e di età compresa tra gli 11 e i 13 anni: a loro raccontava di essere un ragazzo di 14 anni che abitava a Pinerolo, in provincia di Torino. Dopo averle contattate le convinceva a spogliarsi e mandare foto dal contenuto pedopornografico via Whatsapp. L'uomo non solo chiedeva alle sue vittime di inviare immagini ma le convince a fare con lui sesso virtuale minacciandole di diffondere le loro immagini se si fossero opposte.
L'arresto lo scorso agosto
Dalle indagini, coordinate dal pubblico ministero di Milano Giovanni Tarzia, è emerso che tutte le vittime che contattava abitavano in zona del Ciriacese, sempre nel Torinese. Quando lo scorso agosto per il 34enne erano scattate le manette i carabinieri della tenenza di Ciriè e della compagnia di Venaria Reale – come riporta Milano Today – avevano trovato sul suo computer circa 177 immagini riconducibili alle sue vittime. Oltre che a filmati pedopornografici.
Filma la figlia della compagna mentre fa la doccia
Pochi giorni fa nel mirino delle forze dell'ordine era finito un 23enne: nel suo computer la Guardia di Finanza aveva trovato migliaia di video di natura pedopornografica che avevano come soggetti bambine tra i 7 e i 10 anni. Tra questi, due li aveva girati lui stesso alla figlia di 9 anni della sua compagna mentre faceva la doccia. Il 23enne è stato condannato con rito abbreviato a cinque anni di reclusione: l'accusa è di detenzione e produzione di materiale pedopornografico.