Condannato per abusi, Alberto Genovese inizia il volontariato per un’associazione contro la violenza sulle donne
Alberto Genovese, l'imprenditore condannato per violenza sessuale e lesioni, dallo scorso luglio ha iniziato a prestare servizio tre giorni alla settimana come volontario per la ‘Casa della Carità' di don Virginio Colmegna. A questi, ora se ne aggiunge un quarto da trascorrere negli uffici della ‘Wall of dolls', la Onlus fondata da Jo Squillo, e oggi presieduta dalla giornalista Francesca Carollo, che si batte in favore delle donne vittime di violenza di genere e femminicidio.
La condanna per violenza e la dipendenza
Il via libera al percorso di giustizia riparativa era arrivato a fine luglio dal Tribunale di sorveglianza di Milano. Genovese era stato arrestato nel novembre del 2020 ed è stato condannato a 8 anni e 11 mesi di reclusione (ridotti di due anni per la legge Cartabia) per violenza sessuale ai danni di due giovanissime modelle e lesioni. A luglio l'imprenditore è stato condannato ad altri 15 mesi per tentata violenza, ma la sentenza non è ancora definitiva.
In questi anni, Genovese ha trascorso alcuni periodi in carcere e altri in comunità. L'imprenditore, infatti, ha ammesso di avere una dipendenza da cocaina e, pagandosi le cure e finanziando fondazione e varie iniziative in aiuto ai tossicodipendenti, ne sarebbe uscito.
Le attività di volontariato
Per poter continuare il suo percorso riabilitativo, lo scorso ottobre gli avvocati hanno chiesto al Tribunale di Sorveglianza che gli venisse concesso di uscire dal carcere per fare attività di volontariato. Respinta, la richiesta è stata accettata solo lo scorso luglio.
Genovese ha iniziato, quindi, ha prestare servizio come volontario per tre giorni alla settimana nella ‘Casa della Carità' di don Virginio Colmegna, dove si occupa di accoglienza dei senzatetto. A questi, ora se ne aggiunge un quarto per ‘Wall of dolls', Onlus che si batte a favore delle donne vittime di violenza di genere e femminicidio.