Condannato a 21 anni per aver ucciso un 34enne sotto casa, Alessandro Patelli dovrà restare in carcere
Deve restare in carcere Alessandro Patelli, il ragazzo condannato in via definitiva a 21 anni di reclusione per l'omicidio volontario aggravato dai futili motivi di Marwen Tayari. Lo ha deciso il Tribunale di Sorveglianza di Brescia, che ha respinto l'istanza presentata dall'avvocato del 23enne, Ivano Chiesa. Secondo il suo psicologo, Patelli sarebbe affetto da una depressione che non sarebbe conciliabile con il carcere, ma la perizia psichiatrica svolta dai consulenti nominati dal Tribunale non ha riscontrato condizioni tali da portare alla sua scarcerazione.
Erano passate da poco le 13 dell'8 agosto 2021 quando Tayari, 34enne tunisino residente a Terno d'Isola, si era fermato sui gradini davanti al portone del palazzo di Patelli in via Novelli a Bergamo insieme alla moglie e alle due figlie. Tra i due sarebbe nato un diverbio, poi degenerato in omicidio. Patelli è stato condannato a 21 anni di carcere, in quanto avrebbe agito in modo "non solo assolutamente sproporzionato e insignificante, ma addirittura censurabile".
Lo scorso 23 maggio la Corte di Cassazione ha confermato le sentenze di primo e secondo grado e i carabinieri hanno prelevato Patelli dalla sua abitazione e lo hanno condotto in carcere. Il suo difnsore, Ivano Chiesa, aveva chiesto al Tribunale di Sorveglianza di valutare per il suo assistito i domiciliari. Secondo lo psicologo lo segue, il ragazzo sarebbe affetto una una grave forma di depressione che non sarebbe conciliabile con la detenzione in carcere.
I giudici del Tribunale hanno, perciò, disposto una perizia psichiatrica sul 23enne e i risultati sono stati discussi in aula lo scorso 24 settembre. I consulenti non avrebbero riscontrato condizioni tali da richiedere la scarcerazione di Patelli, il quale dovrà continuare a scontare la sua condanna in carcere. L'avvocato Chiesa ha comunque assicurato che valuterà insieme al suo assistito se presentare una nuova richiesta più avanti.