Concorsi pilotati, l’accusa dei pm: “La strategia di Galli per far vincere il suo pupillo”
Non poteva in modo diretto imporre alla commissione il nome del suo candidato preferito ma cambiare i criteri di scelta pensati su misura del suo pupillo sì. È quello che – secondo quanto citato da Luigi Ferrarella sul "Corriere della Sera" – avrebbe pensato l'infettivologo Massimo Galli, finito insieme ad altri 32 indagati nell'operazione "Laurus" dei carabinieri del Nas di Milano che hanno svelato concorsi pilotati. Per gli investigatori, citati dal Corsera, il noto primario del reparto di Malattie Infettive dell'ospedale Sacco di Milano nel febbraio del 2020 ha cercato di adottare uno "stratagemma" per assicurare la vittoria al suo favorito sull'altro candidato con il doppio dei titoli scientifici e di pubblicazioni su importanti riviste del settore. Massimo Galli avrebbe chiesto alla commissione giudicante di privilegiare le pubblicazioni in cui il nome del candidato comparisse come primo o come ultimo nome e non nel mezzo del gruppo di autori: non a caso il suo candidato in molte pubblicazioni, scritte la maggior parte con l'infettivologo del Sacco, compariva come ultimo nome. Per questo gli inquirenti parlano di un "sistematico condizionamento dei concorsi per assegnare il titolo di professore nella Facoltà di Medicina dell’Università degli Studi di Milano".
Galli avrebbe scelto anche da solo gli argomenti della prova del concorso
Il primo a capire lo stratagemma del professore – sempre secondo quanto riporta il Corsera – è stato proprio l'altro candidato, quello che stava per essere escluso dal concorso a causa dei nuovi criteri adottati dalla commissione. È lo stesso candidato a telefonare a Galli per comunicargli la sua decisione di ritirarsi dal concorso: dal primario riesce però a farsi promettere un aiuto per un altro concorso a Napoli. L'infettivologo gli promette l'aiuto. Gli inquirenti, che indagano per associazione a delinquere, contestano al primario non solo di non essersi astenuto da un conflitto di interessi nel giudicare in un concorso un candidato con cui aveva lavorato per diversi anni ma anche che sarebbe arrivato a trasformare il concorso in un giudizio monocratico. Interpellato in tv a proposito dell'inchiesta, Galli si è detto "tranquillo". E poi ha aggiunto: "Diventare un personaggio pubblico ha una serie di contro e pochi pro, per quanto mi riguarda. Ho avuto un avviso di garanzia che mi è stato consegnato quando la notizia era già su tutti i giornali. Sono tranquillo, da quello che leggo non vedo niente di particolare in ciò che mi viene contestato". Massimo Galli ha poi aggiunto di avere provveduto a tutelarsi mettendo tutto in mano al suo legale.