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Concorsi pilotati: Massimo Galli tra gli indagati

Concorsi pilotati, l’accusa: lavori odontoiatrici gratis per far superare test a figli del dentista

Nell’indagine dei carabinieri del Nas che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati 33 persone, di cui 24 docenti universitari, figura anche il reato di corruzione a carico di un professore. Secondo le carte alla base degli atti contrari ai doveri di uffici ci sarebbe stato uno scambio di favori: prestazioni odontoiatriche gratis in cambio di un aiuto nella carriera universitaria dei figli del dentista.
A cura di Simona Buscaglia
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Immagine di repertorio
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L'indagine Laurus, condotta dai carabinieri del Nas di Milano, ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati per 33 persone con l'accusa, a vario titolo, di associazione a delinquere, corruzione, abuso d’ufficio, turbata libertà degli incanti e falsità materiale commesso dal pubblico ufficiale. Ventiquattro di loro sono docenti universitari, e tra questi figura anche il virologo Massimo Galli. Tra i vari reati c'è anche quello di corruzione. L'episodio sarebbe a carico del professore ordinario della Facoltà di Medicina e chirurgia dell'Università degli Studi di Milano, Riccardo Ghidoni che, secondo i pm, "riceveva nell’arco di alcuni mesi dall’odontoiatra Roberto Mannarino l’utilità rappresentata dall’esecuzione gratuita di lavori odontoiatrici per un valore di circa 10 mila euro per compiere atti contrari ai doveri di ufficio".

Nelle carte dell'indagine figura anche il reato di corruzione

Gli atti contrari si riferiscono “al totale asservimento di Ghidoni agli interessi personali di Mannarino, relativi alla carriera universitaria dei figli” che avrebbe previsto anche “l’intercessione in favore dei ragazzi per consentirgli di superare i relativi esami attraverso un trattamento di favore”. Prima avrebbe chiesto a una professoressa di registrare come superato un esame “malgrado lo studente non avesse mai ottenuto una valutazione positiva”. Al rifiuto della professoressa, avrebbe poi ottenuto “che la prova scritta consistesse nella somministrazione di un compito a risposta libera” mentre gli altri studenti dovevano affrontare un compito a risposta multipla".

L'inchiesta partita dai racconti di alcuni esclusi

L'inchiesta dei carabinieri del Nas era nata dal racconto di alcuni esclusi e riguarda le procedure di selezione, tutte indette dalla Statale di Milano, esclusa una presso l'Università degli studi di Torino, dove gli indagati avrebbero favorito dei loro candidati decidendo una preventiva profilazione dei bandi, scegliendo in alcuni casi anche dei membri delle commissioni giudicatrici che fossero compiacenti.

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