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Concorsi pilotati: Massimo Galli tra gli indagati

Concorsi pilotati, il rettore della Statale Franzini: “Seguiamo con sconcerto e sgomento l’inchiesta”

Il rettore dell’Università Statale di Milano Elio Franzini ha commentato l’inchiesta della Procura di Milano su presunte iscrizioni e nomine irregolari per un episodio di turbativa che coinvolgerebbero a vario titolo 33 persone, tra cui 24 professori universitari. “Posso dire a nome dell’intera comunità della Statale – ha detto Franzini – che stiamo seguendo con un senso di sconcerto e sgomento profondi quanto sta accadendo. Si tratta di ipotesi per ora, ma di una gravità senza precedenti per la Statale”
A cura di Simona Buscaglia
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Il rettore dell'Università Statale di Milano, Elio Franzini, si è detto sconcertato in merito all'inchiesta della Procura di Milano su presunte iscrizioni e nomine irregolari per un episodio di turbativa. Le accuse, rivolte a vario titolo a 33 persone, di cui 24 professori universitari, denunciati in stato di libertà, tra cui figura anche il virologo e primario del reparto di Malattie infettive Massimo Galli, sono di associazione a delinquere, abuso d'ufficio, corruzione, turbata libertà degli incanti e falsità materiale commesso dal pubblico ufficiale. "Nel confermare la nostra piena collaborazione alle indagini in corso, esprimo piena fiducia nel lavoro di tutti i nostri ricercatori – ha detto Franzini – Posso dire a nome dell'intera comunità della Statale che stiamo seguendo con un senso di sconcerto e sgomento profondi quanto sta accadendo. Si tratta di ipotesi per ora, ma di una gravità senza precedenti per la Statale".

Le accuse: Galli avrebbe falsificato un verbale

L’infettivologo del Sacco, Massimo Galli, sarebbe indagato anche per un’altra ipotesi di turbativa, oltre a quella relativa alle assunzioni di quattro dirigenti biologi. Secondo quanto riportato dall'Ansa, avrebbe truccato il "concorso" per favorire un candidato, risultato poi vincente, e avrebbe commesso un falso come componente della "commissione giudicatrice" sul verbale di "valutazione dei candidati" in data 14 febbraio 2020. Avrebbe infatti attestato che il "prospetto contenente i punteggi attribuiti fosse il risultato del lavoro collegiale", mentre, come scrivono i pm, fu "concordato" solo dopo.

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