Concorsi pilotati, i pm avevano chiesto l’interdizione di Massimo Galli
La Procura di Milano avevano chiesto l'interdizione di Massimo Galli, il primario del reparto di Malattie infettive dell'ospedale Sacco, da ieri al centro di una vicenda giudiziaria relativa a presunti concorsi pilotati. Secondo quanto riportato dal quotidiano "Il Corriere della Sera", l'Ufficio del Gip non si è mai espresso sulla richiesta cautelare di sospensione da professore universitario di malattie infettive dell'Università Statale. I pubblici ministeri hanno così deciso di revocarla.
Indagate altre 32 persone
L'inchiesta ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati di 33 persone. Fra questi configurano 24 professori universitari, di cui alcuni afferenti a degli Atenei di Roma, Palermo, Torino e Pavia. L'accusa è di aver costruito dei bandi "su misura", per dei concorsi all'Università degli studi di Milano, basandoli su alcuni candidati vicini o favoriti. Massimo Galli, che a breve andrà in pensione, è indagato per i reati di turbativa d'asta e falso ideologico. Le accuse si riferiscono a diversi concorsi. In un'occasione il virologo, che era presidente di commissione, avrebbe creato un bando che ha permesso la vittoria del candidato Agostino Riva. Galli e Riva si sarebbero inoltre accordati elaborando insieme il prospetto dei punteggi. Con loro sono accusati anche il professore Claudio Maria Mastroianni e la professoressa Claudia Colomba.
Gli episodi per cui Galli è accusato
In quest'occasione sarebbe stato sfavorito Massimo Puoti, direttore di Malattie Infettive dell'Ospedale Niguarda: "Ho appreso della notizia tramite i giornali. Ero all'oscuro della cosa ed esprimo massima stima per Galli che ritengo essere un professionista di esperienza", ha detto ieri a Fanpage.it. Nella serata di ieri, il professore Galli è stato ospite alla trasmissione "Carta Bianca": "Forse è scomodo che in tutta la mia vita abbia cercato di applicare criteri meritocratici, ma sono abituato a tenere la schiena dritta". Galli è accusato di aver utilizzato questo stesso meccanismo in altri due concorsi. In un'occasione però il meccanismo sarebbe saltato a causa dell'intervento di Maria Rita Gismondo che avrebbe affermato di essere pronta a rivolgersi alle autorità.