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Concerto per la pace a Bergamo, sul palco il maestro russo e il collega ucraino

A organizzare tutto domenica sera è stato il maestro russo Iakov Zats e l’amico e collega ucraino Denis Severin.
A cura di Giorgia Venturini
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Un vero concerto di pace quello andato in scena a Bergamo nel Teatro sociale della città alta. A organizzare tutto domenica sera è stato il maestro russo Iakov Zats, nella città lombarda insegna viola al Conservatorio, e con lui sul palco c'era l'amico e collega ucraino Denis Severin, violoncellista e docente in Svizzera: l'evento è stato organizzato per raccogliere fondi destinati a sostenere le necessità più urgenti della popolazione ucraina vittima del conflitto che sta insanguinando il cuore dell'Europa.

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"Io e Denis ci conosciamo dagli anni del conservatorio. Ho tantissimi amici ucraini. Non esiste il problema e non bisogna crearlo: è proprio quello che vogliono chi scatena le guerre", tiene a precisare a Fanpage.it Iakov Zats. Che poi aggiunge: "Anche per noi russi è un momento molto difficile, perché così si sentivano anche i tedeschi di una certa estrazione negli anni Trenta in Germania". Severin è tutti i giorni in contatto con i suoi amici: "Sono stato in Ucraina per dei concerti solo due settimane prima dello scoppio della guerra. Poi ho sentito sempre i miei amici. Al telefono sento solo il rumore delle bombe e dell'aereo. Puoi solo chiedere se sei ancora vivo. E se loro rispondono di sì sei felice. Ho pianto molto: ho 48 anni e non capirò mai il significato della guerra". Poi il collega Iakov precisa: "La cultura russa non è questa. Anzi, il potere in Russia è stato usurpato da una persona. Tanti miei concittadini stanno vivendo un'angoscia tremenda, sia per il popolo ucraino sia per loro russi. Sanno che le loro telefonate sono intercettate dai servizi segreti e sanno che con un loro post possono rischiare anni di guerra".

Gli aiuti per l'Ucraina

Denis Severin sta cercando di aiutare il più possibile la sua nazione: "Non so come ci si possa sentire stare sotto ai bombardamenti. Per questo con un'associazione di cui faccio parte, che in tedesco si chiama Kunst ohne Grenzen, in inglese Art without borders, stiamo aiutando le persone rimaste in Ucraina. Sto lavorando da due settimane per portare alcuni studenti e allievi via dalla guerra, aiutando anche gli ospedali e le scuole". Infine conclude: "Ho avuto molte chiamate con i miei amici che stavano nei bunker. Hanno molta paura nell'uscire. Non vedo l'ora di alzarmi un giorno e sapere che la guerra è finita".

(Servizio di Simone Giancristofaro)

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