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Covid 19

Con un falso certificato Covid fa rientrare i figli a scuola: denunciati madre e medico curante

Era tornata dall’estero ma non aveva rispettato l’isolamento fiduciario e non aveva effettuato il tampone per lei e per i suoi figli, mandandoli a scuola con un certificato falso. Per questo motivo i carabinieri hanno denunciato la madre e il medico curante per epidemia colposa, falsità ideologica commessa da un pubblico ufficiale e uso di atto falso.
A cura di Simona Buscaglia
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Torna da un paese straniero, non rispetta le norme anti-Covid che prevedono l’obbligo dell’isolamento fiduciario, e manda ugualmente i figli a scuola. Dopo pochi giorni però i due ragazzi sono risultati positivi e hanno costretto una classe a osservare la quarantena. Per questo i carabinieri di Pandino, in provincia di Cremona, hanno denunciato una cittadina straniera e il suo medico curante con le accuse di epidemia colposa, falsità ideologica commessa da un pubblico ufficiale e uso di atto falso.

La donna non avrebbe fatto nemmeno il tampone rientrata in Italia

Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, la donna non si sarebbe nemmeno sottoposta al tampone antigenico dopo essere rientrata in Italia, non rispettando quindi quanto imposto dalla normativa per le misure di contrasto alla diffusione del Covid-19, con particolare riferimento alle norme che riguardano gli spostamenti da e per l’estero. Sempre secondo i militari, la donna avrebbe avuto un complice: il suo medico curante avrebbe rilasciato un certificato medico per consentire ai bambini il rientro a scuola. Il medico, dopo ulteriori accertamenti delle forze dell'ordine, avrebbe emesso la certificazione medica senza averli nemmeno visitati e senza aver effettuato il tampone di verifica, anche questo passaggio obbligatorio della normativa vigente. Una delle classi, si parla di 15 ragazzini in tutto, è stata messa in quarantena proprio in seguito all'accertamento della positività al Covid-19 dei figli della donna. Pericolo sventato invece per la classe di uno dei due figli perché prima di far entrare in aula lo studente si è atteso il responso del tampone antigenico rapido.

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