Ci hanno provato, ma il piano è stato smascherato in pochi minuti. Una fuga di notizie e una smentita arrivata (dalla stessa Moratti) subito dopo. Perché la sensazione è che il nome della vicepresidente di Regione Lombardia Letizia Moratti a capo della Fondazione Milano-Cortina sia stato fatto con l'unico scopo di toglierla dalla corsa interna del centrodestra alle prossime elezioni regionali. Qualcuno ci ha provato, e ci ha provato male. Perché i Giochi Milanesi non possono essere la carta segreta per risolvere i problemi interni di partiti e coalizioni.
La fuga di notizie potrebbe essere arrivata dalle direzioni dei partiti che devono risolvere il nodo del candidato del centrodestra per le Regionali 2023. La tensione sembra infatti non voler abbandonare la coalizione azzurra: nonostante il presidente di Regione Lombardia abbia ribadito più volte la sua ricandidatura, questa potrebbe essere ancora messa in dubbio.
Il futuro di Letizia Moratti
Sicuro al momento è solo che l'assessora al Welfare non ha nessuna intenzione di guardare l'elezioni da spettatrice: da qui l'ipotesi di dare vita a una propria lista civica e concorrere al posto da governatore sfidando il centrodestra. Nulla ancora è confermato e nulla smentito. Certo è che se Letizia Moratti fosse eletta nuovo Ceo della Olimpiadi 2026, si toglierebbe dai giochi del Pirellone per dedicarsi solo a quelli a cinque cerchi.
Proprio quello che ha sperato qualcuno dando per ufficiale la sua nomina in una domenica di ottobre. Altrettanto velocemente è arrivata però la smentita dello staff di Letizia Moratti con un secco: "Fake". Ad oggi certo è che il futuro della Moratti sembra in certo, soprattutto se ha dei franchi tiratori all'interno di quella coalizione che l'ha sempre voluta in giunta. In qualsiasi caso non si tratta certo di un bel biglietto da visita per il centrodestra che punta a una riconferma a Palazzo della Regione.
Il sospetto di Sala
Ad appoggiare la tesi di un colpo basso da qualche esponente politico è il sindaco di Milano Giuseppe Sala: "Qualcuno ci ha provato, in modo inadeguato: non è normale che la politica intervenga così senza coinvolgere gli amministratori locali. Fin da subito è stato evidente che si è trattato di un modo per risolvere un problema interno. Il mio non è un tema di giudizio su Letizia Moratti. Ma le decisioni non si prendono così". E poi aggiunto: "Nessuno ha saputo nulla. Credo nella fede anche di altri: sia il presidente del Coni Giovanni Malagò che il Ministero dello Sport. Anche loro non sapeva nulla".
Sulle Olimpiadi non si scherza
La sensazione, soprattutto dopo questa nomina e smentita, è che le Olimpiadi di Milano-Cortina siano diventate il "giocattolo" dei politici per sistemare i loro problemi di poltrone. Ma veramente vogliamo scherzare con uno degli eventi più importanti, se non il più importante, dei prossimi anni in Italia? Veramente, a prescindere dalle eventuali competenze che Letizia Moratti potrebbe avere, la scelta al vertice si decide così? Tenendo all'oscuro i soci della Fondazione e quindi tutti gli amministratori locali che per primi hanno messo la faccia in questo evento a cinque cerchi? Non scherziamo.
Eppure a poco più di tre anni dall'accensione della fiamma olimpica ci troviamo ancora a trovare delle risposte quando il Comitato olimpico internazionale ci chiede una persona di riferimento con cui interloquire.
Dovremmo già discutere dei particolari e invece siamo ancora qui a cercare un nome-leader dei Giochi che, dopo l'uscita di scena di Vincenzo Novari tre mesi fa, resta ancora un miraggio. Intanto i tempi corrono. Cosa che invece non fanno i cantieri e le cariche. Quando le Olimpiadi verranno prese sul serio, arriveranno i risultati. Prima di allora tenete fuori i Giochi da strategie di poltrone e false nomine.