Ancora scontro sulle carriere alias in Lombardia. Il 12 settembre riprenderanno i lavori in aula al Consiglio Regionale e tra gli ordini del giorno ci sarà una mozione di Fratelli d'Italia proprio contro questo iter. Il consigliere di Fdi Pietro Macconi ha però deciso di anticipare i tempi: ha infatti inviato una lettera al ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara e ai dirigenti scolastici per contrastare la diffusione di questo protocollo.
Questo conferma che la destra abbia un serio problema con i diritti. Negli ultimi mesi, infatti, abbiamo assistito allo stop imposto dal ministero dell'Interno al riconoscimento e alle registrazioni all'anagrafe dei figli di coppie omogenitoriali.
E, con l'inizio del nuovo anno scolastico, non poteva mancare un attacco a uno strumento di tutela nei confronti dei giovani. Lo scopo della carriera alias è infatti quello di evitare che persone che stanno affrontando un percorso di transizione vivano il disagio di venire costantemente chiamati con un nome che indica un genere nel quale non si riconoscono.
Nella lettera il consigliere Macconi fa riferimento a fantomatici studenti e famiglie lombarde che, a suo dire, sarebbero sempre più confusi dall'approvazione da parte di alcune scuole di regolamenti che prevedono l'introduzione di carriere alias. Probabilmente all'esponente di FdI sfugge che questo strumento riguarda solo chi vuole usufruirne.
Macconi non si ferma e lungo il testo parla di "possibili disagi psicologici": "Appare evidente il rischio che l’introduzione di questa ideologia – si legge – comporta per persone che, specie in ragione della loro età, sono soggette a fragilità emotive e possibili disagi psicologici".
Ma proprio sui rischi sulla psiche degli adolescenti Fratelli d'Italia è già caduta in errore con una precedente mozione contro le carriere alias. In quel caso veniva citato uno studio a firma della psicoterapeuta Jiska Ristori che, secondo loro, confermerebbe i rischi di questo strumenti per gli adolescenti.
Peccato che la stessa professionista ha categoricamente smentito quanto scritto da Fratelli d'Italia. In una lettera la dottoressa ha spiegato come la carriera alias sia "un importante strumento di supporto al buon funzionamento psicologico di giovani persone transgender".
Anzi proprio perché il benessere psicologico dovrebbe essere una questione fondamentale, Fratelli d'Italia dovrebbe favorire l'introduzione di questo protocollo che contribuisce a favorire un ambiente sano e potrebbe ridurre il rischio di depressione negli adolescenti transgender.
Ma invece no. Macconi sostiene che questa "libertà di scelta del genere attribuita a bambini/e, ed adolescenti" instilla l'idea "di essere nati in un corpo sbagliato, con conseguente transizione sociale: sostituzione del nome, modifica dei comportamenti, cambio degli abiti, obbligo di frequentare spazi riservati a individui di diverso sesso biologico e persino assunzione di farmaci ormonali".
In questo modo il consigliere di FdI ribalta quello che è il normale processo: nessun ragazzo dubita della propria identità genere solo perché a scuola viene introdotto lo strumento della carriera alias. Anzi. È, invece, chi già non si identifica nel suo genere a voler, legittimamente, essere chiamato in modo diverso.
C'è poi il riferimento alle norme che vietano cambi di nome: "Inoltre l’approvazione di regolamenti che introducono la carriera alias per gli studenti, fondata sul principio del self id, risulta illegale: ogni persona ha diritto al nome che per Legge è attribuito “non sono ammessi cambiamenti, aggiunte o rettifiche al nome se non nei casi e con le formalità dalle legge indicati”. In realtà però la carriera alias serve esclusivamente per i documenti interni alla scuola che non saranno inoltrati all'Anagrafe scolastico.
Considerate le assurdità riportate nella lettera allegata alla mail inviata ai dirigenti scolastici e l'ordine del giorno, il consigliere regionale di Patto Civico Luca Paladini ha spiegato a Fanpage.it: "È incredibile come usando un account istituzionale un consigliere di maggioranza senta la necessità di scrivere alle scuole preannunciando quella che sarà una mozione dove si chiederà una vera e propria lista di proscrizione degli istituti che aderiranno al progetto delle carriere alias. Un interferenza gravissima sull'autonomia scolastica in nome di una transfobica istituzionale ormai manifesta".
E proprio per evitare che simili proposte vengano approvate in Consiglio regionale, lunedì 11 settembre alle 18 ci sarà fuori da Palazzo Lombardia una manifestazione organizzata da Associazioni e collettivi studenteschi.