video suggerito
video suggerito

Comunali Milano, Comazzi (Forza Italia): “Chi candidiamo? Il nome giusto deve ancora uscire”

Il centrodestra milanese si interroga sul candidato da opporre a Giuseppe Sala in vista delle elezioni comunali 2021. Una decisione rinviata dopo un vertice a Roma la scorsa settimana. Gianluca Comazzi, capogruppo di Forza Italia in Regione Lombardia e consigliere comunale milanese, intervistato da Fanpage.it allarga il campo: “Penso che tutti i nomi che sono usciti siano validi, temo però che il nome definitivo dovrà ancora uscire”
A cura di Simone Gorla
28 CONDIVISIONI
Immagine

"Penso che tutti i nomi che sono usciti siano validi, temo però che il nome definitivo dovrà ancora uscire". Gianluca Comazzi, capogruppo di Forza Italia in Regione Lombardia e consigliere comunale milanese, intervistato da Fanpage.it fa il punto sulla scelta del candidato del centrodestra per sfidare il sindaco uscente, Giuseppe Sala, alle prossime elezioni comunali. Un voto che sarà condizionato dalla pandemia sia nei tempi che nelle modalità. "Sarà una campagna diversa, con meno contatti e incontri. Il voto sarà molto d'opinione. Chiaro che in questo senso sarà importante proporre un nome conosciuto e facilmente spendibile".

Circolano da giorni diversi nomi. Qual è il profilo giusto per contendere la poltrona di sindaco a Sala?

I nomi che circolano, da Marangoni a Rasia, sono buoni. Per il momento la soluzione non è ancora stata trovata e oltre al candidato sindaco è importante costruire una squadra. Servono persone che conoscano bene la città e i quartieri, anche periferici. In queste settimane i milanesi ci chiedono un segnale di discontinuità.

La ricandidatura del sindaco uscente rende più difficile la scelta per il centrodestra?

Il candidato uscente parte sempre con un po' di vantaggio. Tuttavia la riconferma della candidatura di Sala è stata percepita dai milanesi con un certo fastidio. Ha tergiversato e si è capito che ha cercato prima altre strade, quindi fare ancora il sindaco è stato un ripiego. Inoltre si era impegnato su alcune cose che poi non ha fatto: il taglio delle tasse, la riapertura dei Navigli e soprattutto le periferie, che oggi sono totalmente abbandonate. Se sapremo trovare un profilo importante, potremo colmare il gap.

Non ha un nome preferito?

Non mi piace partecipare al gioco del totonomi. Sarà un figura che si differenzierà da Sala, non nella narrazione ma nella sostanza. Una persona in grado di allargare il perimetro dei partiti e che abbia consenso trasversale rispetto al mondo civico. Valutiamo uomini e donne che rispondano a criteri come la milanesità, il legame con la città e il radicamento, ma anche un profilo internazionale.

Forza Italia a livello nazionale è meno forte rispetto ai principali alleati. Che peso avrà il suo partito nella scelta del candidato e nella coalizione?

A Milano abbiamo sempre fatto grandi risultati, alla ultime comunali abbiamo doppiato la Lega. L'obiettivo è la doppia cifra. Noi qui abbiamo la nostra classe dirigente migliore e più radicata sul territorio. Sulla scelta tra alleati abbiamo tutti lo stesso peso: serve candidato condiviso.

Le prossime comunali saranno segnate dal covid. Cosa dovrebbe fare un futuro sindaco di centrodestra per gestire meglio l'emergenza?

Della gestione Covid di Sala si ricorda "Milano non si ferma", un invito all'opposto di quello che si doveva fare, e poi la scomparsa del sindaco. La gente non l'ha visto, non ha girato nei quartieri, non ci ha messo la faccia. Noi dovremo agire all'opposto.

Da mesi si parla di un rimpasto della Giunta regionale. In particolare l'assessore Gallera è "sotto accusa" per alcuni errori nella gestione. Ci saranno modifiche negli assetti a Palazzo Lombardia? 

Ora siamo concentrati sul bilancio. Lavoriamo per dare continuità al grande sforzo degli ultimi mesi e affrontare i problemi dei lombardi: lavoro, casa, far tornare a girare l'economia. La Lombardia non può fermarsi per la nostra gente e per tutto il paese. Già abbiamo stanziato 3,5 miliardi di euro con un piano Marshall e altri 200 milioni per le categorie più colpite. Lo sforzo è tutto su quello.

Niente rimpasto quindi?

Sarà il presidente a decidere se e come rinforzare la giunta regionale.

28 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views