Comunali Milano, Albertini candidato è più di un’idea, ma lui non si sbilancia: “Resto in ascolto”
Nella lunga e difficile ricerca del candidato giusto per il centrodestra milanese alle elezioni comunali di Milano spunta un nome prestigioso. È quello dell'ex sindaco Gabriele Albertini, che a Palazzo Marino è stato per due mandati tra il 1997 e il 2006. Secondo quanto riportato dal quotidiano il Giorno, il segretario della Lega Matteo Salvini lo avrebbe chiamato per sondare la sua disponibilità a sfidare Beppe Sala.
L'ex sindaco non commenta: Preferisco ascoltare altri sul tema
L'ex sindaco, contattato da Fanpage.it, non commenta le indiscrezioni sul suo possibile ritorno in campo come candidato e spiega: "Per comprensibili ragioni, preferisco ascoltare e leggere altri sul tema". I sondaggi, però, lo accrediterebbero come antagonista credibile di Sala, che nei mesi di crisi epidemiologica è apparso a tratti in difficoltà e non inattaccabile. Stando a un rilevamento di Eumetra di Renato Mannheimer citato dal Corriere della Sera, pur non essendo ancora candidato Albertini potrebbe battere il sindaco uscente di un punto, 49 per cento a 48.
È sulla base di questi numeri che il leader della Lega starebbe seriamente pensando all'ex primo cittadino, sui cui si registrano aperture anche da parte degli altri partiti. Persone vicine a Forza Italia, in confidenza, ammettono che l'ipotesi è seria e sempre più concreta. Oltre ai sondaggi, a vantaggio di Albertini c'è anche la sua notorietà. Un'arma non da poco in vista di una campagna elettorale presumibilmente breve e ostacolata dalle limitazioni anti Covid, in cui i candidati meno noti avrebbero poche possibilità di farsi conoscere.
Anche per questo corso delle settimane sembra aver perso quota la candidatura di Roberto Rasia dal Polo, che resta comunque nella rosa dei papabili, mentre non sembra mai davvero decollata quella di Maurizio Lupi.
Chi è Gabriele Albertini, il sindaco "amministratore di condominio"
Albertini ha 70 anni ed è già stato sindaco di Milano dal 1997 al 2006. Negli anni da primo cittadino amava auto-definirsi un "amministratore di condominio" per la città e in seguito è stato spesso citato dagli esponenti del centrodestra meneghino come esempio di buona amministrazione. Personalità da sempre indipendente, nel 2013 si è candidato alla presidenza della Regione Lombardia contro Roberto Maroni. È stato europarlamentare e senatore di Scelta Civica per la XVII legislatura, dal 2013 al 2018. Prima di entrare in politica, aveva ricoperto cariche in Confindustria, Assolombarda e Federmeccanica. Nel 2018 si è candidato a capo della lista a sostegno di Stefano Parisi, che era stato suo city manager, senza riuscire a entrare in Consiglio comunale.