Comunali Milano 2021, Gianluigi Paragone candidato sindaco con ItalExit
Gianluigi Paragone si candida alle amministrative di Milano per ItalExit. La ha annunciato lo stesso politico questa mattina al programma tv Omnibus: "Vi do una notizia in anteprima: mi candiderò a sindaco. Lo faccio perché da troppo tempo sto assistendo a una mutazione di Milano". Così Paragone si aggiunge ai nomi già in corsa per le amministrative di Milano, ovvero il sindaco uscente Giuseppe Sala, Gabriele Antonio Mariani (sostenuto da Milano in comune e dalla rete dei comitati milanesi), Giorgio Goggi (Socialisti di Milano) e Mauro Festa il candidato sindaco del partito gay di Milano.
Il candidato di ItalExit poi spiega che a convincerlo è stata la trasformazione di Milano "che sta cambiando pelle. Tanti pensano che sia una città senza problemi, ma non è così. L'aumento delle code fuori dalle mense dei poveri è la fotografia di un abbassamento sociale della condizione dei cittadini". E poi aggiunge: "Vuol dire che qualcosa non sta girando bene. Questo perché c'è un sistema parallelo allo Stato, fatto di multinazionali che si stanno comprando i centri delle città o realtà legate alla criminalità organizzata in cui le mafie riciclando i loro soldi nell'esercizio commerciale del capoluogo lombardo".
Tra i candidati sindaco del centrodestra spunta il nome di Fabio Minoli
A mancare ora è il nome del candidato sindaco di centrodestra: dopo il no certo di Gabriele Albertini, ora il nome che rimbalza sui media e tra la gente è quello di Fabio Minoli. Ma ancora nulla è certo: la sua candidatura infatti deve passare al vaglio dei leader di destra, con la Lega che al momento prende tempo sul suo nome in attesa del vertice in programma tra qualche giorno per fare il punto della situazione. Come detto, il potenziale candidato dello schieramento a questo punto potrebbe essere Maurizio Lupi, voluto fortemente da Silvio Berlusconi e da Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia. Con ogni probabilità, invece, Fratelli d'Italia aspetterà un cenno di Salvini per fare la propria mossa. Ancora una volta, però, il centrodestra deve rifare tutto da capo.
